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In Umbria la campanella è già suonata per il 65% degli studenti

Pubblicato il 11 Settembre 2023 10:02

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Nonostante da calendario regionale l’apertura dell’anno scolastico 2023/2024 in Umbria sia stata fissata per mercoledì 13 settembre, per molti studenti del Cuore verde d’Italia la prima campanella è già suonata nella mattinata di lunedì 11 settembre. Come riportato da Il Messaggero, infatti, sarebbero 70mila gli alunni tornati sui banchi con due giorni d’anticipo rispetto al previsto, pari cioè al 65%. Nella maggior parte dei casi coinvolte le scuole dell’infanzia, le primarie e le secondarie di primo grado. In misura nettamente inferiore, invece, le secondarie di secondo grado. 

La scelta di anticipare di qualche giorno il rientro a scuola, rispetto alla proposta avanzata dall’assessore regionale Paola Agabiti e approvata dalla Giunta Tesei, si lega all’autonomia riconosciuta agli istituti scolastici, ai quali di fatto spetta principalmente l’obbligo, imposto a livello nazionale, dei 200 giorni di attività didattica. I due giorni guadagnati con l’apertura anticipata verranno, quindi, spalmati nel corso dell’anno scolastico. Anno scolastico che terminerà l’8 giugno 2024 per i cicli della primaria e della secondaria di primo e secondo grado, mentre per l’infanzia la chiusura sarà, da calendario, il 29 giugno. 

Oltre alle festività riconosciute dalla normativa statale, inoltre, la Regione ha stabilito la sospensione delle lezioni per tutti gli ordini di scuola il 2 novembre per la commemorazione dei defunti; il 9 dicembre, a ridosso quindi dell’Immacolata; dal 22 dicembre al 7 gennaio compresi per le festività natalizie; e dal 28 marzo al 2 aprile per quelle pasquali. “Il calendario scolastico – aveva spiegato l’assessore Paola Agabiti, annunciando le date per il 2023/2024 – prevede 207 giorni di attività didattica, che si riducono a 206 nel caso in cui la Festa del Patrono ricorra in un giorno lavorativo”. 

Tornando all’apertura anticipata delle scuole, a movimentare la mattinata di lunedì 11 settembre è stata la protesta indetta da Altra Scuola – Rete degli studenti medi Umbria contro il “caro scuola”, a cui ha fatto da sfondo l’ingresso del liceo scientifico “Galileo Galilei” di Perugia. “Secondo i dati Ocse – spiegano da Altra Scuola – uno studente spende annualmente tra i 6mila e i 7.500 euro. Conto – proseguono – che è stato fatto nel 2017 e questo implica come questi dati non tengano conto dell’inflazione e che i prezzi sono aumentati ancora ed ancora”. Da qui, dunque, la decisione di protestare anche nelle giornate a venire al grido di “Non ce lo possiamo permettere”. “Attualmente – sottolineano i promotori – molti studenti umbri sono a rischio dispersione scolastica. L’Umbria – aggiungono – detiene uno dei posti più alti nella classifica delle regioni con il maggior costo in ambito educativo”. Il riferimento è ai libri di testo e al materiale scolastico, ma anche agli abbonamenti per gli autobus, “tema su cui la Regione Umbria – denunciano – non ci ha dato una risposta definitiva”. “Questo flash mob – commenta Francesco Palmiotto, coordinatore della Rete degli Studenti medi dell’Umbria – è solo il primo passo. Durante il corso di questa settimana – prosegue – saremo davanti alle scuole di tutta la regione ed in seguito alzeremo il livello della mobilitazione. Vogliamo – conclude – che l’abbonamento per i mezzi pubblici a 60 euro sia confermato per gli studenti universitari e che venga ampliato anche per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, lotteremo per questo”. 

E a certificare l’aumento dei prezzi è anche Altroconsumo, che ha analizzato i costi relativi al materiale scolastico necessario in un anno per le prime classi della scuola primaria e secondaria di primo grado. Penne e matite hanno subito un aumento del 39% rispetto all’anno scorso, mentre i quadernoni addirittura del 72% rispetto al 2020. Secondo l’analisi, rispetto allo scorso anno, gli aumenti più consistenti riguardano una serie di prodotti, tra cui penne e matite grafite (+39%), evidenziatori (+24%), matite colorate (confezione, + 20%), quadernoni A4 e copertine (+13%). La spesa complessiva in un anno per un bambino che deve frequentare la prima elementare è di 161 euro, con un aumento del 4% rispetto ai 154 euro del 2022 e del 17% rispetto al 2020. Per la prima classe della scuola media, nel 2022 la spesa complessiva ammontava a 144 euro, mentre quest’anno si aggira intorno ai 150 euro, con un incremento anche in questo caso del 4%. Rispetto al 2020, invece, l’aumento è stato del 18%.

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