Vendite a rilento nel settore dell’abbigliamento ma anche in quello delle calzature e degli articoli sportivi. Colpa, soprattutto, delle temperature estive che si sono protratte per tutto il mese di ottobre, arrivando fino a novembre, e incidendo così sugli acquisti degli umbri. Il risultato è quello di vedere gli scaffali dei negozi ancora pieni di merce. Una situazione che ha spinto le associazioni di categoria a chiedere alla Regione il posticipo della stagione dei saldi invernali che, calendario alla mano, dovrebbe prendere il via il 5 gennaio prossimo. La proposta avanzata da Confcommercio Federmoda Umbria e Confesercenti Umbria, dunque, è quella di dare inizio agli acquisti scontati il 27 gennaio. Proposta maturata dopo la consultazione della base associativa del settore, che ha dato risultati molto convergenti, con l’assoluta maggioranza – oltre il 90% – favorevole al rinvio dei saldi.
Disponibile a verificarne la fattibilità l’assessore regionale allo sviluppo economico, Michele Fioroni, per il quale però occorrerà sentire anche le Regioni limitrofe. Benché, infatti, la competenza sia in capo alla singola Regione, da anni ormai, in sede di Conferenza Stato-Regioni, si è raggiunto il risultato di una data unica di partenza, tranne alcune eccezioni.
“Un ottobre così negativo non si era mai visto” è il commento di Carlo Petrini, alla guida di Federmoda Umbria Confcommercio, che aggiunge: “I negozi sono pieni di merci e i fornitori, tranne pochi casi, negano la possibilità di allungare i pagamenti”. Per il numero uno umbro di Federmoda, il posticipo dei saldi invernali al 27 gennaio “gli restituirebbe la loro autentica natura di vendite di fine stagione”, tornando così “alla vera stagionalità, sia nelle vendite che negli acquisti”. Questione sottoposta anche all’attenzione di Federmoda nazionale, al fine di trovate “una soluzione unitaria e omogenea”. In quest’ottica si sta già lavorando con le regioni vicine all’Umbria, “perché – spiega Carlo Petrini – se mantenessero la data del 5 gennaio si genererebbe una dinamica concorrenziale sfavorevole”.
“Siamo alle prese con una stagione fortemente compromessa – ha dichiarato dal canto suo il presidente di Confesercenti Umbria, Giuliano Granocchia -: il posticipo dei saldi è una richiesta dettata proprio da questa contingenza. Una richiesta necessaria – sottolinea – perché altrimenti si rischia di far saltare un’intera stagione a danno di un comparto fondamentale per la produzione del Pil nazionale. I negozi di abbigliamento, calzature, accessori, pelletterie, tessile casa ed articoli sportivi sono la spina dorsale economica delle nostre città, contando la presenza in Italia di 175.395 punti vendita che danno occupazione a 301.494 addetti”.
Il tema saldi è però solo un aspetto di un intervento più ampio e complessivo che secondo Federmoda Confcommercio Umbria e Confesercenti Umbria non è più rinviabile. “Chiediamo al Governo interventi straordinari – concludono Petrini e Granocchia – per sostenere e riqualificare un tessuto diffuso di piccole e medie imprese che hanno uno strettissimo legame con il territorio e che in buona parte rischia di scomparire, sopraffatto da uno stato di crisi ultra decennale”.