Il silenzio assenso si è formato. A stabilirlo è il Tar dell’Umbria, chiamato a pronunciarsi relativamente alla questione dell’antenna di Corvia. A interpellare il tribunale amministrativo regionale era stata la Inwitt, società incaricata di installare nella frazione folignate il palo che servirà successivamente al funzionamento dell’antenna telefonica in favore di Tim e Vodafone. L’azienda si era rivolta al Tar all’indomani della sospensione da parte del Comune di Foligno nell’eseguire i lavori. Per palazzo Orfini Podestà, infatti, non si sarebbe formato il silenzio assenso, in mancanza di alcuni requisiti che la Inwitt non avrebbe avuto. Dopo aver presentato la richiesta il 22 luglio del 2022 e senza aver ricevuto risposta, la Inwitt era pronta a installare il traliccio, ma con una diffida del 15 febbraio e con la successiva ordinanza del 24 marzo, gli uffici comunali avevano bloccato tutto. Con la sentenza dello scorso 10 ottobre, il Tar ha quindi parzialmente accolto il ricorso della Inwitt, confermando che il silenzio assenso si sarebbe formato. La questione è stata discussa mercoledì pomeriggio nel corso della seconda commissione consiliare, alla quale hanno partecipato anche i rappresentanti del Comitato che si batte per bloccare l’installazione dell’antenna tra Corvia e Tenne.
“Siamo delusi dal pronunciamento del Tar – ammette Luigino Coccetti, portavoce del Comitato -. Ora studieremo la sentenza con il nostro avvocato per capire come muoverci, ma a nostro avviso c’erano delle motivazioni valide per bloccare i lavori. Ad esempio, non esiste nessuna strada censita per il passaggio dei mezzi da lavoro, così come la proprietà del terreno in cui dovrà essere installato il palo non risultava fosse dell’azienda”. Ora il Comune avrà due mesi di tempo per capire se ricorrere al Consiglio di Stato.
Al termine della seconda commissione arrivano anche le prime reazioni politiche, come quella di Mario Gammarota (Foligno 2030): “La sentenza del Tar denota le responsabilità dell’amministrazione a livello politico e tecnico. Non ci si è accorti della richiesta di Inwitt, per cui si è formato il silenzio assenso – afferma il consigliere di minoranza -. A ciò, se davvero il quadro normativo nazionale ed europeo dà sempre più potere alle compagnie di telecomunicazione, credo sia giusto farsi sentire a Roma e a Bruxelles per chiedere delle modifiche. In ultimo – conclude Gammarota –, è arrivato il momento di aggiornare il Piano antenne comunale, fermo al 2009. Le nuove installazioni, a nostro avviso, dovranno sorgere esclusivamente su spazi pubblici”. E, sul questo fronte, a breve potrebbero arrivare delle novità. Entro fine mese, infatti, il Comune di Foligno dovrebbe portare in commissione il nuovo Piano antenne.