Levata di scudi in Umbria all’emendamento proposto dalla Lega nel corso dell’ultima seduta del consiglio regionale con il quale “sarà possibile – come sottolineato dall’esponente salviniana Manuela Puletti – transitare con qualsiasi veicolo a motore nei sentieri, nelle mulattiere, nei viali parafuoco dove non siano già poste tabelle di divieto”. L’approvazione del documento in seno all’assemblea presieduta da Marco Squarta, che ha dato il via libera all’ultimo bilancio di questa legislatura, ha infatti provocato dure reazioni.
A cominciare da quella del Cai Umbria, che ha espresso “netta e decisa contrarietà all’emendamento”, annunciando la richiesta di un incontro urgente con la presidente Tesei. Perché, spiega Gian Luca Angeli, alla guida del sezione umbra del Club alpino italiano, “si rischia di colpire duramente e impoverire quel grande patrimonio naturalistico, storico e ambientale dell’ambiente montano umbro che costituisce anche un grande valore aggiunto turistico”. Il Cai Umbria, che conta oltre 4mila soci e 8 sezioni, sottolinea che in ottemperanza di tale nuova normativa, in cui si stabilisce che il divieto di transito in quelle aree è attivo solo in presenza di specifiche tabelle il cui costo unitario è indicato in 75 euro, comporterebbe un esborso di fondi pubblici “spropositato”. “Basti pensare – aggiunge a questo proposito Angeli -che solo la rete sentieristica umbra tracciata e gestita dalle sezioni umbre del Cai conta 444 tracciati, per uno sviluppo di oltre 3600 chilometri. A queste si devono aggiungere gli altri migliaia di chilometri dei tracciati montani di servizio”. Ma è sul rischio oggettivo per la “risorsa ambiente/escursionismo/turismo” che insiste il presidente Angeli, sottolineando come “ogni anno migliaia di escursionisti e viaggiatori italiani e stranieri percorrono i nostri sentieri che spesso si intersecano e coincidono con i grandi Cammini internazionali. L’approvazione di questo emendamento – conclude quindi il numero uno del Cai umbro – costituisce per noi un atto fortemente negativo, sul quale chiediamo un confronto con la presidente Tesei, con lo stesso spirito costruttivo, ma nella chiarezza delle nostre posizioni”.
E di forte dissenso è anche la posizione espressa da Legambiente Umbria. Per l’associazione presieduta da Maurizio Zara l’emendamento approvato “mette a rischio il turismo lento. Tutti questi sentieri – aggiunge al riguardo – attraversano luoghi di grande valore naturalistico, storico e agricolo, per i quali l’Umbria è conosciuta in tutto il Mondo. E soprattutto sono percorsi da un numero sempre maggiore di cicloturisti, escursionisti e appassionati di natura, che scelgono la nostra regione come meta per le sue bellezze paesaggistiche e naturalistiche e non certo per vedersi sfrecciare una specie di fiera motoristica in mezzo ai boschi. Daremo battaglia contro questa ennesima assurda aggressione al patrimonio naturale dell’Umbria – concludono quindi dall’associazione ambientalista – che, per strizzare l’occhiolino a qualche categoria di cittadini, mette irresponsabilmente a rischio la nascente e sempre più diffusa economia del turismo lento e anche l’incolumità delle persone, inducendo alcune a percorrere sentieri e mulattiere con qualunque tipo di mezzo. Una follia totale, altro che regalo di Natale”.