Obiettivo mille era e obiettivo mille è stato. Foligno ha vinto la sfida lanciata dal palco dell’auditorium San Domenico dal presidente della sezione cittadina dell’Avis, Emanuele Frasconi, e dalla responsabile del Servizio Immunotrasfusionale dell’ospedale di Foligno, Marta Micheli, in occasione del 70esimo anniversario dalla nascita del sodalizio: quella, cioè, di portare a casa entro la fine dell’anno le mille plasmaferesi. Ossia, la soglia minima da raggiungere nell’arco di 365 giorni per potersi dire autosufficienti. A metà ottobre era già stato abbattuto il muro delle 900 donazioni, ma riuscire a raccogliere altre mille plasmaferesi non era scontato. E, invece, ancora una volta a fare la differenza è stato il grande cuore dei donatori, che hanno dimostrato come basti veramente poco per fare tanto.
Oggi, quindi, si festeggiano le mille plasmaferesi, ma non solo. La struttura aziendale ha, infatti, superato anche le 10mila donazioni di sangue intero tra i centri di Foligno, Spoleto, Orvieto, Narni, Amelia, Nocera Umbra e Cascia. Insomma, un grande traguardo raggiunto per il territorio, frutto – come detto – della sensibilità dei soci ma anche dell’informazione capillare e della professionalità del personale del Sit diretto dalla dottoressa Micheli. “Il nostro Servizio trasfusionale – ha dichiarato il direttore generale facente funzioni, Piero Carsili – ha centrato l’obiettivo del Centro regionale sangue per contribuire all’autosufficienza nazionale di emocomponenti ed emoderivati”. “Si tratta anche di un ottimo traguardo economico – ha aggiunto da parte sua la dottoressa Micheli – perché la maggior parte del plasma raccolto è inviato alla Ditta Csl Plasma Behring per la produzione di farmaci emoderivati che verranno restituiti ‘scambio merce’ alla nostra regione”. Istituto che, secondo quanto fa sapere oggi l’azienda sanitaria, ha recentemente eseguito una visita ispettiva proprio nelle strutture della Usl Umbria 2, certificando la qualità dei sette centri di raccolta quali fornitori accreditati per la produzione di plasma. E ha espresso, inoltre, un giudizio di grande affidabilità sul percorso di raccolta sangue in atto, rinnovando la qualificazione per ulteriori due anni.
Il percorso di innovazione che in questi anni ha contraddistinto il Servizio trasfusionale è iniziato con l’introduzione del questionario informatizzato per il donatore ed è proseguito quest’anno con l’avvio di un progetto pilota del Centro nazionale sangue per il percorso del donatore in telemedicina, attivato nel centro di raccolta sangue di Cascia. “Nel giorno di Natale – hanno quindi dichiarato Carsili e Micheli – desideriamo ringraziare tutti per l’ottimo lavoro e l’importante risultato raggiunto. Un ringraziamento ai collaboratori, medici, tecnici, infermieri e amministrativi nelle diverse sedi del Servizio immunotrasfusionale, ma anche alle associazioni di volontariato, prima fra tutte l’Avis che si impegna quotidianamente per la promozione alla donazione”.
“La sfida lanciata è stata vinta e il risultato che ci eravamo dati è stato raggiunto” ha commentato con grande soddisfazione il presidente Frasconi, per il quale il grazie più grande va a tutti i soci che con le loro donazioni hanno permesso di centrare l’obiettivo. Come sempre, però, l’imperativo è: mai abbassare la guardia. “Ringrazio tutti i nostri donatori – ha quindi concluso – e li invito a continuare a donare anche in questo periodo di feste”.