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Tempio crematorio a Colfiorito, amministrazione contraria

Durante l’assemblea pubblica di venerdì sera il sindaco ha esplicitato l’orientamento della giunta rispetto al progetto, accogliendo anche la proposta di Elia Sigismondi (Pd) di approvare in consiglio comunale un “atto politico" per dire "no” alla realizzazione dell’impianto

Pubblicato il 2 Marzo 2024 16:34 - Modificato il 3 Marzo 2024 14:29

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“L’amministrazione comunale non è d’accordo con questo progetto”. Lo ha detto il sindaco di Foligno, Stefano Zuccarini, intervenendo all’assemblea pubblica, che lo stesso primo cittadino aveva convocato per venerdì sera a Colfiorito e coordinata dal consigliere del Gruppo misto Domenico Lini, rispetto all’ipotesi che nella montagna folignate potesse essere realizzato un tempio crematorio.

Una vicenda che nell’ultima settimana aveva scaldato e non poco gli animi degli abitanti di Colfiorito e delle frazioni limitrofe, ma sulla quale ora si conosce anche la posizione della giunta comunale folignate, intervenuta all’incontro non solo con Zuccarini ma anche con una nutrita rappresentanza composta dal vicesindaco con delega ai Lavori pubblici, Riccardo Meloni, e dagli assessori Marco Cesaro per l’Urbanistica, Decio Barili per l’Ambiente e Michela Giuliani per il Turismo. Presenti anche diversi consiglieri di maggioranza ed opposizione, oltre naturalmente agli stessi abitanti della montagna, arrivati numerosi per ribadire il loro “no” alla realizzazione dell’impianto crematorio, la cui collocazione era stata ipotizzata a ridosso del cimitero, a pochi passi dalla Zona di protezione speciale del Parco di Colfiorito e a ridosso del Sic di Colfalcone, che interessa due comuni, Foligno e Nocera Umbra.

“Si tratta di un’iniziativa privata – ha spiegato il primo cittadino – e il ‘no’ dell’amministrazione verrà al momento opportuno”. “Non gradiamo questo progetto, perché pensiamo che Colfiorito non sia il posto giusto, in virtù delle problematiche che avete fatto presenti” ha, quindi, aggiunto rivolto agli abitanti e dichiarando come debbano essere “altri i progetti da portare avanti” in quell’area. Tra le problematiche sollevate dalla petizione che i residenti avevano messo nero su bianco la scorsa settimana, “la vocazione turistica, commerciale, artigianale e rurale del territorio montano” oltre a questioni come “l’aumento del traffico e dell’inquinamento atmosferico, arrecando danni alle colture e alla biodiversità caratteristica della valle”.

L’assemblea pubblica a Colfiorito sul tempio crematorio

Ad illustrare lo stato delle cose ai cittadini, facendo chiarezza sulla procedura, è stato l’assessore all’Urbanistica. “Si tratta di una finanza di progetto prevista dal codice degli appalti – ha detto Marco Cesaro -. La procedura è cominciata, verso la fine di dicembre, con una proposta che è stata depositata da una società per la realizzazione di un tempio crematorio: una struttura che può essere solo pubblica, che può essere realizzata solo all’interno di aree cimiteriali e che è soggetta alla vigilanza del sindaco. Parliamo, inoltre, di una tipologia di progetto che deve essere deliberata dal consiglio comunale. Quindi, è stato avviato un iter, che ha previsto un passaggio anche all’interno della Commissione qualità architettonica e paesaggistica, e solo quanto terminerà – ha quindi concluso Cesaro – l’amministrazione sarà chiamata a dire se intende, o meno, realizzare quest’opera, e se ritiene che sia di interesse pubblico, esprimendo il proprio parere sulla fattibilità”.

Stando, però, a quanto emerso nel corso dell’incontro, così come dichiarato dal primo cittadino, sarà un parere negativo. Ma non solo. Il sindaco ha anche accolto la proposta avanzata dal capogruppo del Pd in consiglio comunale, Elia Sigismondi, che intervenendo durante l’assemblea ha proposto che la massima assise cittadina adotti, prima che si concluda la normale attività in vista delle elezioni amministrative, “un atto politico, al di là delle diverse appartenenze, con cui mettere nero su bianco la contrarietà alla realizzazione dell’opera”.

L’assemblea pubblica a Colfiorito sul tempio crematorio

Intanto, nelle ultime ore a intervenire sulla vicenda è stato anche “Più in Alto – Foligno Civica”, esprimendo soddisfazione per l’incontro di venerdì che ha confermato come “la zona montana non è luogo idoneo per un’opera come il forno crematorio, come da noi sostenuto sin dall’inizio, ma un territorio che per vocazione va sviluppato in termini naturalistici, culturali e che mira al potenziamento economico grazie alle proprie eccellenze”. 

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