Il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica ha approvato, con un apposito decreto, il progetto definitivo che porterà alla realizzazione del metanodotto Foligno-Sestino.
In cantiere un’opera, definita di pubblica utilità, che si snoderà lungo un percorso di circa 115 chilometri, attraversando tre diverse regioni. Oltre all’Umbria, infatti, la condotta interesserà anche Marche e Toscana per un totale di undici comuni. Si tratta, nel dettaglio, di Apecchio, Mercatello sul Metauro e Borgo Pace in provincia di Pesaro Urbino; di Foligno (passando per Colfiorito), Nocera Umbra, Gualdo Tadino, Gubbio, Pietralunga e Città di Castello in provincia di Perugia; e di Badia Tedalda e Sestino in provincia di Arezzo.
Ad occuparsi della realizzazione sarà Snam Rete Gas Spa, che l’ha inserito nei Piani decennali di sviluppo delle reti di trasporto gas naturale 2014-2020”. Il via agli interventi dovrà arrivare entro il prossimo triennio, mentre la conclusione è fissata in cinque anni, “salvo proroghe motivate – si legge nel documento licenziato dal ministero – concesse per motivi non dipendenti dalla società Snam Rete Gas Spa”.
“Il decreto – si legge ancora nella documentazione – costituisce autorizzazione unica che sostituisce, anche ai fini urbanistici ed edilizi nonché paesaggistici, ogni altra autorizzazione, concessione, approvazione, parere, atto di assenso e nulla osta”. Come detto, il metanodotto è stato definito opera di “pubblica utilità”, riconoscendone “l’urgenza e l’indifferibilità”.
L’opera, lo ricordiamo, fa parte della cosiddetta “Linea Adriatica”, volta ad incrementare le capacità di trasporto del gas proveniente dai punti di entrata della rete nazionale che si trovano nel Sud Italia, garantendo il potenziamento delle reti locali, l’aumento della flessibilità del sistema e il miglioramento del livello di affidabilità per la fornitura, “assumendo – viene spiegato nel decreto – una valenza strategica per il sistema nazionale di trasporto del gas”. Valenza strategica riconosciuta anche dalla Commissione europea, che l’ha inserita nell’elenco del “Project of common interest”. Il metanodotto Foligno-Sestino, infatti, “potrà garantire – viene sottolineato nel documento – il trasporto di ulteriori forniture provenienti da Algeria ed Azerbaijan, fondamentali per il mantenimento in Italia della sicurezza degli approvvigionamenti, minacciata dal conflitto russo-ucraino in atto”.
Il decreto ministeriale ammette, comunque, la possibilità – prevista dall’articolo 10 – di “ricorso giurisdizionale al Tar competente o, in alternativa, ricorso straordinario al Capo dello Stato, nel termine, rispettivamente, di sessanta e centoventi giorni dalla data di pubblicazione del presente decreto sul sito del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica”.