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“San Carlo” ancora da sold out con Agatha Christie. In un anno oltre 11mila presenze

La Compagnia stabile diretta da Giacomo Nappini Casuzzi pronta a tornare in scena con “Dieci piccoli indiani”, mentre a maggio toccherà a “Pinocchio”. Già messe nero su bianco le prossime tre stagioni: in cantiere anche uno spettacolo su San Francesco

Pubblicato il 17 Aprile 2024 19:47 - Modificato il 18 Aprile 2024 15:11

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Un altro spettacolo da tutto esaurito per la Compagnia Stabile del Teatro San Carlo di Foligno, che da venerdì 19 a domenica 21 aprile (ore 21) sarà in scena con “Dieci piccoli indiani…e poi non rimase nessuno”, adattamento teatrale che ricalca in pieno quello della più famosa scrittrice di gialli, Agatha Christie, autrice di quello che è – tra l’altro – anche il romanzo più venduto al mondo. Andati sold out tutti e tre gli appuntamenti, se n’è aggiunto un altro, in programma per domenica pomeriggio (ore 16.30).

Diretti da Giacomo Nappini Casuzzi, saranno undici gli attori che calcheranno il palco del “San Carlo”, di cui quattro professionisti. Oltre allo stesso regista, laureato in regia alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano, anche Matteo Ciccioli e Maria Irene Minelli, che dopo aver iniziato proprio insieme a Protemus si sono diplomati all’Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe di Udine, e come loro anche Massimo Bernardo Dolci, diplomato all’Accademia Filodrammatici di Milano. Ad affiancarli ci saranno, poi, Augusto Arcangeli, Ornella De Luca, Edoardo Di Vincenzo, Chiara Martelli, Nazzareno Martinelli, Edoardo Montenovo e Michele Puccini. Come sempre, lo spettacolo ha visto all’opera tutte le maestranze del “San Carlo”, che ne hanno curato la scenografia, i costumi, gli oggetti di scena, le luci e la sonorizzazione. “Una produzione impegnativa”, così il regista commenta l’opera, sottolineando come lo spettacolo ricalchi in pieno l’adattamento originale e anche come la volontà sia quella, una volta conclusi gli appuntamenti del “San Carlo”, di portarlo in tour. A maggio, invece, andrà in scena l’ultima opera della stagione, quella che di fatto chiude l’anno di laboratori promossi da Protemus, che quest’anno hanno coinvolto 180 persone, molti dei quali giovanissimi e anche una decina di adulti. Si tratta di “Pinocchio”, in calendario dal 3 al 5 maggio e dal 10 al 12 maggio.

Tirando le somme di questa seconda stagione, sono più di 11mila le presenze registrate tra eventi interni ed esterni (rientrano in quest’ultima categoria la natività barocca “Anghelos” e “La casa presepe di Francesco” ad Assisi). Complessivamente 25 i titoli presentati e 95 le rappresentazioni. Ma il “San Carlo” guarda già al futuro. Secondo quanto anticipato da Giacomo Nappini Casuzzi, che tra le altre cose ricopre anche il ruolo di direttore artistico della struttura di via Saffi, c’è già nero su bianco la programmazione dei prossimi tre anni, nel corso dei quali ad arrivare a Foligno saranno anche compagnie nazionali ed europee. Così come sono ambiziosi gli altri progetti in cantiere, a cominciare dallo spettacolo che, su invito di monsignor Domenico Sorrentino, vescovo di Foligno e Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, verrà prodotto sulla figura di San Francesco in concomitanza con gli 800 anni dal Cantico delle Creature che ricorreranno nel 2025 e quelli dalla sua morte che cadranno, invece, nel 2026. L’opera ripercorrerà gli ultimi due anni di vita del santo e anche il suo rapporto con la città di Foligno, dove vendette le stoffe e il cavallo. La messa in scena è in programma tra febbraio e marzo del prossimo anno, sempre al “San Carlo”, prima di approdare su altre piazze. Nell’agenda degli appuntamenti della Compagnia folignate ci sarà prima, però, quello al teatro Farnese di Parma, dove verrà portato in scena “Macbeth”.

Insomma, in via Saffi si lavora a pieno ritmo e a mettersi in gioco sono quotidianamente una cinquantina di volontari. “La nostra è una realtà – commenta Giacomo Nappini Casuzzi – che lavora sulla formazione interna, in sinergia con il territorio, ma anche sulla produzione e sul rapporto con altre realtà teatrali nazionali e non solo”. Un impegno a tutto tondo che la porta ad essere, come dichiarato dai tanti che arrivati da fuori l’hanno toccata con mano, “una realtà unica nel suo genere”. Una realtà con un forte spirito anche sociale, sia per il fatto che unisce più generazioni, ma anche perché opera al fianco di categorie fragili. In quest’ultimo segmento rientrano esperienze come i laboratori di arteterapia per persone con sindrome di Down proposti insieme agli Amici della musica di Foligno; ma anche quelle con persone chiamate a svolgere servizi socialmente utili, grazie alla collaborazione avviata con il tribunale di Spoleto. Senza dimenticare la sinergia con le scuole: quest’anno, infatti, 230 studenti delle scuole cittadine hanno assistito alla stagione teatrale del “San Carlo” grazie al progetto finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno.

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