È iniziata con una contestazione la visita in Umbria del ministro alla Salute, Orazio Schillaci. Arrivato in regione per visitare alcune strutture sanitarie e, in particolar modo l’ospedale di Foligno e quello di Spoleto, il titolare alla Sanità ha dovuto fare i conti con due presidi all’esterno dei due nosocomi. Se nella città della Quintana il capannello di persone ha “ricevuto” silenziosamente Schillaci, decisamente più veemente è stata l’accoglienza spoletina. Nella città Ducale i contestatori hanno riassunto al ministro le difficoltà che vive il “San Matteo degli Infermi”, che dal post Covid chiedono a gran voce il ripristino dei servizi “smantellati”: su tutti il Punto nascita e la Cardiologia. Ma tra le criticità – anche a Foligno – c’è la carenza di personale medico e infermieristico. A Foligno il ministro Orazio Schillaci è stato guidato nella visita al “San Giovanni Battista” dalla presidente della Regione Donatella Tesei, così come dal direttore regionale alla Sanità Massimo D’Angelo, l’assessore alla Salute Luca Coletto, il senatore Franco Zaffini e il sindaco Stefano Zuccarini.

“Abbiamo fatto vedere al ministro – ha detto ai giornalisti Tesei – come l’ospedale di Foligno sta rispondendo in maniera straordinaria alle esigenze del territorio, grazie ai suoi professionisti e all’organizzazione che sta cercando di mantenere”. Durante il tour ospedaliero, il ministro Schillaci ha avuto la possibilità di conoscere anche gli interventi strutturali che interesseranno il “San Giovanni Battista”, che conta 326 posti letto e ben 150 accessi giornalieri al Pronto soccorso. Come, ad esempio, i 19 milioni di euro provenienti dal Pnrr per il miglioramento sismico e i 10 milioni di euro legati alla sicurezza idraulica. Il responsabile del dicastero alla Salute è poi intervenuto sul progetto di fusione tra gli ospedali di Foligno e Spoleto (oltre alle strutture di Trevi, Cascia e Norcia), che formeranno il cosiddetto Terzo polo: “Oggi la Sanità è completamente cambiata, non solo in Italia, ma nel mondo – ha risposto Schillaci alla stampa -. Bisogna avere una prospettiva più moderna: il nostro Sistema sanitario nazionale ha 45 anni e ha quindi bisogno di cambiamenti, in meglio, per i cittadini. La razionalizzazione – ha proseguito – è fondamentale. Nessun sistema sanitario pubblico potrà essere sostenibile a lungo se non si interviene razionalizzando alcuni percorsi, facendo fare gli esami a chi ne ha bisogno quando ne ha bisogno, senza togliere niente a nessuno. Stiamo lavorando su questo a stretto contatto con le Regioni”. Nel corso dell’incontro con il personale dell’ospedale folignate anche il sindaco Zuccarini è intervenuto in merito al Terzo polo: “Il nocciolo della sfida dell’integrazione deve essere il personale: entrambe le strutture dovranno avere organici adeguati”.

A illustrare il progetto del Polo Foligno-Spoleto è stato il direttore umbro alla Sanità, Massimo D’Angelo. Il direttore generale della Usl Umbria 2, Piero Carsili, ha sottolineato l’attuale lavoro per pubblicare a breve i bandi di concorso destinati ai direttori delle Strutture complesse mentre, per la governatrice Tesei, la Sanità umbra è chiamata a rispondere alla sfida di evitare la mobilità passiva dei pazienti, oltre ad ampliare l’offerta della medicina territoriale per non affollare i pronto soccorso. Oltre a “investire sulla prevenzione sin dai primi anni di vita”, nel suo intervento pubblico il ministro Orazio Schillaci ha annunciato come il Governo stia lavorando a un pacchetto di interventi per abbattere le liste d’attesa e alla contestuale ‘“abolizione del tetto di spesa istituzionale per il personale sanitario”, oltre a interventi per non avere carenza di medici e, soprattutto, infermieri. Per l’onorevole Zaffini, il Terzo polo sanitario sarà il “passepartout per il futuro degli ospedali di Foligno e Spoleto”.