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Bancarotta fraudolenta aggravata, operazione delle Fiamme gialle di Foligno

Dopo il fallimento della società, un imprenditore si era reso irreperibile “nascondendo” autocarri, rimanenze di magazzino e liquidità, oltre a evitare la consegna dei libri contabili. Scattano sequestri e interdizione

Pubblicato il 22 Maggio 2024 11:16 - Modificato il 23 Maggio 2024 11:41

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La sua società è in liquidazione giudiziale, ma lui si rifiuta di “collaborare” con gli organi preposti. A finire nei guai è un imprenditore del Folignate plurifallito, nei confronti del quale è scattata l’inabilitazione all’esercizio e l’incapacità di esercitare uffici direttivi in qualsiasi attività. A condurre l’operazione le Fiamme gialle della Compagnia di Foligno, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Spoleto. 

L’articolata indagine è legata al fallimento, dichiarato quest’anno dal Tribunale di Spoleto, di una società a responsabilità limitata operante nella provincia di Perugia. Già noto per plurime violazioni aggravate in materia di reati fallimentari, i finanzieri hanno scoperto ulteriori condotte penalmente rilevanti da parte dell’amministratore della srl relativamente al reato di bancarotta fraudolenta. Le indagini hanno permesso di evidenziare la mancata consegna dei libri contabili obbligatori. 

Inoltre, è stato scoperto come l’uomo avesse “nascosto” beni mobili come autocarri, rimanenze di magazzino e liquidità per un valore di circa 110mila euro. A questi si aggiungono debiti della società nei confronti dei creditori per un importo di oltre 250mila euro. In un primo momento l’amministratore si era inoltre reso irreperibile, non collaborando con il curatore fallimentare.

Così, la guardia di finanza di Foligno ha effettuato alcune perquisizioni per rintracciare documenti e beni nelle disponibilità dell’amministratore, sequestrando la documentazione utile alle indagini nascosta in un’auto, oltre ad apparecchi informatici il cui contenuto è al vaglio degli inquirenti.

In piena sinergia con i militari, l’autorità giudiziaria ha emesso un decreto di sequestro preventivo degli autocarri e, successivamente, richiesto di adottare misure cautelari idonee per non far reiterare quanto già avvenuto. Considerati i gravi indizi e il concreto pericolo di reiterazione del reato, il gip ha accolto la misura cautelare chiesta dagli inquirenti, così come il sequestro dei due autocarri, già eseguito dai finanzieri.

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