20.8 C
Foligno
martedì, Giugno 17, 2025
HomeCulturaBevagna, in 400 per il banchetto medievale. Il podestà: “Grande valore sociale...

Bevagna, in 400 per il banchetto medievale. Il podestà: “Grande valore sociale e culturale”

Per Giuseppe Proietti la serata tra gastronomia e performance teatrali ha sottolineato ancora una volta l’importanza del Mercato delle Gaite per il territorio e per il turismo. Organizzato da San Giorgio e ospitato al chiostro di San Domenico, ha registrato il tutto esaurito

Pubblicato il 27 Maggio 2024 14:50 - Modificato il 27 Maggio 2024 17:39

Tienimi informato

Rimani sempre aggiornato sui fatti del giorno

Ultimi articoli

A Foligno inaugurata la nuova sede del Coworking

Presenti all’evento di apertura oltre 200 persone che hanno affollato i locali di via Oberdan dello spazio di lavoro condiviso della città. Salvucci: “Resistere e ripartire sono le priorità che ci siamo dati”

Foligno celebra la sua liberazione. Meloni: “Mai dare per scontati libertà e democrazia”

Nella mattinata di lunedì 16 giugno le celebrazioni in piazza Don Minzoni per gli 81 anni trascorsi dalla lotta delle truppe alleate e dei partigiani contro i tedeschi. “A chi compì questa impresa il nostro più vivo plauso e doveroso ringraziamento”

Lavori in via Piave, da martedì interrotto il traffico in uscita

Gli interventi dureranno un paio di giorno e riguarderanno il ripristino della pavimentazione stradale dissestata nel tratto in corrispondenza del sottopasso ferroviario

“Il successo del banchetto medievale conferma il grande valore sociale e culturale delle Gaite e nello stesso tempo appaga il grande sforzo dei volontari, portato avanti tutto l’anno, per mantenere vive le nostre tradizioni”. Con queste parole il podestà Giuseppe Proietti ha sottolineato l’importanza del Mercato delle Gaite di Bevagna per il territorio, per gli abitanti, per il turismo, per riscoprire e valorizzare la propria storia e identità, in maniera scientificamente rigorosa. Ad occuparsi dell’organizzazione del Convito, che si è tenuto nella serata di sabato 26 maggio, è stata quest’anno la Gaita San Giorgio che, per dirla con le parole di Proietti, “ha dato ancora una volta prova della grande professionalità e capacità di accoglienza”. Un evento gastronomico e culturale, quello del banchetto, andato sold out nel giro di poco tempo, tanto da dover rifiutare le molte prenotazioni arrivate anche all’ultimo momento e che neppure il maltempo è riuscito a fermare.

Il banchetto medievale di Bevagna

Il convito “Virtù d’erbe e di incanti” è andato così in scena, nel chiostro della chiesa di San Domenico, uno spettacolo suggestivo che ha dato voce a quelle figure femminili che, a partire dal Medioevo, furono poi ingiustamente accusate di essere fattucchiere, streghe da condannare al rogo. Tema, questo, che ha ispirato la performance teatrale e le pietanze, incentrate sulle erbe, i medicamenti, ovvero su quello che le donne, nel periodo di riferimento, avevano a loro disposizione e conoscevano. Un evento intriso di profumi di spezie, un tripudio di colori, danze, teatro e musiche dal vivo, a cura dei Musicanti Potestatis, che ha restituito al caloroso pubblico un’atmosfera d’altri tempi.

Il banchetto medievale di Bevagna

Quasi quattrocento i commensali, tra i quali rappresentanti istituzionali regionali, provinciali e comunali, volti noti del mondo economico, liberi professionisti, direttori di testate giornalistiche. Un appuntamento, organizzato dall’associazione Mercato delle Gaite, patrocinato dal Comune di Bevagna e sostenuto dal Gal Valle Umbra e Sibillini, che si è concluso con i ringraziamenti del sindaco, Annarita Falsacappa e del Podestà, Giuseppe Proietti. E degli oltre 70 volontari della Gaita San Giorgio, guidata dal console Federico Fondacci, che quest’anno si sono cimentati, dopo oltre dieci anni di assenza, nell’organizzazione del banchetto, che ha preso spunto dal libro ‘Per virtù d’erbe e d’incanti. La medicina delle streghe’ della scrittrice Erika Maderna, e per la scenografia dalla vera storia di Riccola di Puccio da Pisa, bruciata sul rogo nel 1347 a Perugia perché accusata di essere una “fattucchiera” e una preparatrice di veleni e incantamenti a pagamento.

Articoli correlati