Non solo “degrado, rifiuti abbandonati e discariche abusive lungo le strade”, per la coordinatrice folignate di Alternativa popolare, Stefania Filipponi, c’è anche altro su cui puntare l’attenzione. Posto, infatti, che quelle denunciate per Filipponi sono “problematiche che interessando tutto il territorio comunale nella sua interezza, dal cento storico alla periferia e tutte le frazioni di pianura e di montagna”, occorre guardare alla “questione rifiuti” nel suo complesso.
A partire, cioè, dai dati dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale che evidenziano, come sottolineato dalla coordinatrice comunale di Ap, un progressivo calo della differenziata a Foligno, passata “dal 61,74% del 2018 al 59,18% del 2022 (ultimo dato Arpa)”. Una “diminuzione” a cui ha fatto da contraltare “un incremento (anzi il raddoppio) dei costi, come si evince dai Piani economici finanziari (PEF) redatti da Vus ed approvati dal comune di Foligno, quale socio al 47,35%”. Numeri alla mano, nel 2023 – così come riportato da Filipponi – i costi, sia fissi che variabili, sono pari a 13.735.327 di euro mentre nel 2018 ammontavano ad 8.957.974 di euro.
Filipponi parla, dunque, della presentazione da parte dell’azienda partecipata di “un’istanza di revisione, per il periodo 2021-2022, per ‘superare una comprovata difficoltà di ordine economico’ del valore complessivo di 15 milioni di euro” ammettendo “a riconoscimento tariffario (ovvero a carico dei cittadini) solo 7 milioni e mezzo circa, prevedendo il riconoscimento del residuo importo, nell’ambito della manovra tariffaria 2023/2027”. Tutto questo ha portato, sottolinea ancora la coordinatrice folignate di Ap, ad un “incremento cospicuo della Tari che, come già preventivato, continuerà a crescere, fino al 2027, anno di cessazione della convenzione con Vus”.
Anche in questo caso, per Filipponi, a parlare sono i numeri. “I cittadini – spiega – nel 2022 hanno subito un incremento della Tari del 10%” e nel 2024, secondo la delibera approvata in consiglio comunale il 29 aprile scorso, “un ulteriore aumento della tassa pari al 2% per le utenze domestiche e del 13% per quelle non domestiche”.
Inoltre, stando sempre a quanto riferito dall’esponente di Alternativa popolare, “il 20 maggio dello scorso anno, nell’illustrare la relazione sul ‘Governo societario esercizio 2022’, il presidente Vus ha affermato – scrive in una nota Stefania Filipponi – ‘la società risulta sana ancorché sia necessario adottare cautele nella gestione’ e continua ‘i risultati economici e finanziari prospettici (non ottimali)……, sono subordinati al riconoscimento di incrementi tariffari nel settore rifiuti in grado di garantire il riequilibrio economico finanziario del servizio’. Cosa risulterà – prosegue – nella prossima relazione relativa al 2023?”.
È alla domanda “la ‘cassa’ sta finendo?” che Stefania Filipponi ne vuole far seguire un’ulteriore: “Il nuovo Cda, nominato a seguito dello spoil system (voluto da Zuccarini e, peraltro, ‘sanzionato’ dalla Corte dei Conti) – si chiede dunque l’esponente di Ap – quali investimenti ha effettuato nel settore di igiene ambientale?”.