“Che fine ha fatto la bonifica dei pozzi inquinati?”. È questa, in sostanza, la domanda che il circolo Legambiente Foligno rivolge agli organi competenti in merito alla situazione legata all’inquinamento da cromo esavalente delle falde riscontrata negli scorsi anni nella zona di Sterpete. Un’emergenza alla quale, a una prima ordinanza del 2012, ha fatto seguito un’altra del 2020, che vietava l’attingimento in un’area ben definita. Ma, stando a quanto riscontrato da Legambiente, al momento non si sa più nulla rispetto alla bonifica dei pozzi. “Sono state individuate le cause – spiegano gli ambientalisti – e previste bonifiche, ma degli esiti non sappiamo ancora nulla. Si avvicina l’estate e in dodici anni dalla prima ordinanza e quattro dalla seconda, molte cose sono cambiate ma la cittadinanza non è informata di nulla. Così, Legambiente Foligno e Valli del Topino ha deciso di inoltrare una pec alle istituzioni. Che, in questo caso specifico, rispondono agli uffici competenti in materia di Regione Umbria, Arpa Umbria e Comune di Foligno. Nella lettera, l’associazione ambientalista sollecita un riscontro relativamente alle misure adottate in merito all’inquinamento dei pozzi di Foligno situati in zona aeroporto-Sterpete. La pec scritta dal presidente regionale Maurizio Zara e da quello locale Marco Novelli, chiede a Regione, Arpa e Comune aggiornamenti circa le analisi e i campionamenti dei pozzi indicati nelle ordinanze e le eventuali azioni di bonifica adottate dall’avvio delle ordinanze a oggi.
Inquinamento dei pozzi, Legambiente Foligno: “Che fine ha fatto la bonifica?”
L'associazione ambientalista, che da anni segue la vicenda, è tornata a chiedere in maniera ufficiale agli organi competenti la situazione legata alla contaminazione delle falde da cromo esavalente
Pubblicato il 20 Giugno 2024 15:35 - Modificato il 21 Giugno 2024 15:13
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