C’è chi chiede ai ministri Giancarlo Giorgetti e Matteo Piantedosi un passo indietro rispetto ai tagli alle amministrazioni locali che in Umbria sono stimati in 16 milioni di euro e chi definisce questo appello “solo una polemica politica”. Una spaccatura, quella a cui sta facendo da sfondo in questi giorni il Cuore verde d’Italia, che vede schierati da una parte 43 sindaci di centrosinistra contrari a quanto previsto dal decreto ministeriale e dall’altra 34 primi cittadini di area centrodestra che, come detto, bollano come “politica” questa presa di posizione. A dimostrarlo, secondo questi ultimi, sarebbe il fatto che la polemica sia stata “sollevata a meno stampa e non in seno all’Anci, evitando appositamente qualsiasi tipo di confronto con con i sindaci di centrodestra e civici – dichiarano a questo proposito in una nota -, nonché con il presidente Toniaccini, che oggi subisce un attacco scomposto e inaccettabile per il quale manifestiamo tutto il nostro sdegno”.
Dall’Alta Valle del Tevere al Tuderte, dal Folignate al Ternano, il centrodestra si schiera compatto contro il centrosinistra, bollando come “irresponsabile sostenere che, a causa di questi tagli, gli enti locali non saranno più in grado di erogare i servizi essenziali ai cittadini”. Per i 34 firmatari della nota si tratta di “una bufala bella e buona” che “serve solo a creare un allarmismo ingiustificato”. Ma non solo.
Nell’attacco gli amministratori locali di centrodestra si chiedono “quale credibilità possano avere dei sindaci che solo oggi, guardacaso a pochi mesi dalle elezioni regionali, si sollevano in proteste varie, ma nel corso di questi anni, quando al governo nazionale c’era la sinistra, hanno assistito in silenzio a quasi 40 miliardi di euro di tagli alla sanità pubblica, oppure al mancato rimborso di cinque miliardi di euro alle regioni per l’emergenza Covid. Soldi – proseguono – promessi dall’ex premier Conte e mai arrivati, ma che sarebbero utilissimi oggi per abbattere le liste d’attesa e migliorare il servizio sanitario”. Un intervento che va, però, ancora più indietro nel tempo, arrivando agli anni della Giunta marini con riferimento al “silenzio per i tagli ai trasporti” e ancora a quello “di fronte al tracollo economico e finanziario delle comunità montane che rischia di far saltare i bilanci di tanti comuni”. “Per questo – concludono i 34 sindaci umbri di centrodestra – non accettiamo lezioni di grammatica istituzionale dai nostri colleghi di sinistra che, invece di rivolgersi a noi con accenti di immotivata superiorità morale, potrebbero più utilmente manifestare una qualche distanza dal contegno inappropriato tenuto dal sindaco di Spoleto in consiglio comunale”.