Un voto favorevole unanime e compatto. È quello uscito dal consiglio comunale di Foligno che, nel pomeriggio di martedì 30 luglio, è stato chiamato ad esprimersi sulla presentazione dell’istanza di indizione dell’inchiesta pubblica al ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica sull’impianto eolico “Monte Burano”. Sia dalla maggioranza che dall’opposizione – intervenute attraverso diversi dei loro esponenti -, dunque, è arrivata chiara la necessità di procedere su questa strada – e con esecuzione immediata – rispetto ad un progetto, quello che Rwe Renewables Italia srl ha presentato al Mase, che vorrebbe l’installazione di 10 aerogeneratori alti 200 metri e della potenza di 72 megawatt sulla montagna folignate, “a partire da Seggio – come sottolineato dalla dirigente dell’Area Governo del territorio, l’architetto Anna Conti -, monte Lio, Afrile, Fondi, Cariè e monte Burano”. In un territorio “vicino all’area di Plestia – ha proseguito – e al castelliere di Afrile”, e che attraverserebbe “anche la lecceta di Sassovivo, che fa parte della rete Natura 2000”.
Importante, dunque, l’impatto sul territorio, come spiegato dalla dottoressa Conti. “C’è una sovrapposizione del progetto alle previsioni del Prg e con gli usi civici, perché ben 7 delle 10 pale previste ricadono in aree gravate, appunto, da usi civici. Uno di questi, in particolare, in una zona boscata, quindi non idonea”. L’area, inoltre, presenta “habitat naturalistico-ambientali sensibili, tra cui la palude di Colfiorito”, con l’impianto che avrebbe un impatto anche sulle “rotte migratorie degli uccelli” e che potrebbe comportare modifiche tali da far “sparire del tutto dai territori la fauna”. Oltre al fatto che il territorio interessato, come ribadito da Anna Conti, risulta “importante anche dal punto di vista storico-artistico” e sul fronte escursionistico anche in termini turistici. Insomma, “un territorio sensibile e fragile” tale da richiedere il coinvolgimento di “più soggetti e stakeholders possibili e anche le popolazioni che vi risiedono”.
Questi, dunque, i motivi alla base dell’istanza che verrà inoltrata al Mase, approvata all’unanimità dal consiglio comunale e oggetto, nel pomeriggio di mercoledì 31 luglio, anche del parere della giunta, così come spiegato dal sindaco Zuccarini nel suo intervento. “L’amministrazione comunale di Foligno quest’impianto non lo vuole – ha ribadito, prendendo la parola -, perché lo ritiene incompatibile con l’orografia e con il nostro paesaggio. Non siamo contro il green – ha proseguito – ma siamo, io personalmente, contro le follie dell’eccessivo green”. Nel suo discorso il primo cittadino non ha poi risparmiato stoccate al Governo Draghi – “non ci dobbiamo dimenticare che queste sono politiche nazionali, che abbiamo ereditato” e ancora “l’ultimo regalino che ci ha fatto il signor Draghi” -, così come ha replicato con forza al consigliere Giorgio Gammarota del Pd che aveva parlato di ritardi nell’azione dell’amministrazione. “Siamo stati tempestivi – ha detto – ne abbiamo parlato quando siamo venuti a conoscenza del problema”. Infine, un appello all’unità: “Quello che possiamo fare tutti, mi auguro tutti assieme, dovremmo farlo uniti – ha concluso -. Adesso è il momento di agire, chi c’è c’è, chi non c’è si assume le sue responsabilità”.