Dopo una prima riunione delle scorse settimane, la Pro Foligno passa all’attacco. Il sodalizio guidato da Luca Radi sabato 3 agosto ha inviato – come dettato dai termini – le osservazioni al progetto che prevede la realizzazione dell’impianto eolico denominato “Monte Burano”. Le osservazioni, inoltrate al Ministero per l’ambiente e la sicurezza energetica, “è coerente – dicono dalla Pro Foligno – con la decisione unanime del consiglio comunale di richiedere al Mase e alla Regione l’avvio di una inchiesta pubblica ai sensi dell art. 24bis del Codice dell Ambiente”.
Il parco eolico prevede l’installazione di 10 pale eoliche con potenza complessiva di 72MW nel territorio montano che dal monte Burano (Afrile-Fondi) si estende fino ai confini del Parco di Colfiorito, aggiungendosi agli ulteriori progetti eolici presentati al MASE che, con oltre 70 torri di altezza da 180 a 200 metri, potrebbero investire e deturpare il territorio dell’alta collina e della montagna umbro-marchigiana.
“È indiscutibile l’impatto negativo ed irreversibile che i suddetti progetti avranno sul panorama paesaggistico, sul patrimonio naturalistico-ambientale, sulla sostenibilità e conservazione della diversità biologica delle specie, degli ecosistemi e dei diversi ambienti – dicono dalla Pro Foligno -. Preoccupante sarà l’impatto di tali progetti sulle prospettive di sviluppo economico-sociale del territorio interessato in quanto incompatibili ed incoerenti con ogni politica abitativa volta a combattere il fenomeno dello spopolamento, con gli interventi a sostegno del settore turistico centrati sulla tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale-paesaggistico e sulla sua maggiore fruibilità anche attraverso un adeguato sviluppo della rete sentieristica”.
Le osservazioni inoltrate dalla Pro Foligno sono state messe nero su bianco grazie al contributo di esperti in diverse materie coinvolte.
Al coordinamento svolto da Alessandro Alessandri e Angelo Velatta (che si è occupato anche di aspetti procedurali, regime degli usi civici, profili territoriali), si sono aggiunti Matelda Albanesi (archeologia), Alfiero Pepponi e Luciano Losci (fauna e biodiversità), Rodolfo Cherubini (attività escursionistiche), Maria Luisa Spantini (paesaggistica), Maurizio Biondi ed Enrica Bizzarri (geologia), Claudio Bernetti (anemometria) e Matteo Gaudenzi (audiometria).