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Menotre a secco e moria di trote, intervento dei carabinieri. La Pro Serrone: “Fiume saccheggiato”

Nella serata di giovedì ennesimo caso lungo il corso d'acqua che scorre lungo la montagna folignate. Nel 2025 scadrà la concessione idroelettrica e il comitato è pronto a dare battaglia: “Chiederemo un incontro in Regione”

Pubblicato il 7 Settembre 2024 12:46 - Modificato il 8 Settembre 2024 09:56

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Ci risiamo. Il Menotre finisce di nuovo in secca provocando una moria di pesci e la rabbia dei residenti. È quanto avvenuto nella serata di giovedì, quando gli abitanti della frazione montana di Serrone si sono trovati a guardare sbigottiti il fiume senza più acqua. Una scena purtroppo non nuova a chi abita quei luoghi, ma che ogni volta provoca profonda tristezza per i danni generato dalla mancanza di acqua lungo il letto del fiume. La causa, stando a quanto dichiarato dal comitato Pro Serrone, è da imputare a una “captazione oltre i limiti imposti dalla concessione idroelettrica trentennale, componenti idraulici e di controllo presumibilmente obsoleti e non in grado di gestire i parametri idrici, assenza di controllo istituzionale”. Stando ai parametri della concessione, la stessa deve comunque garantire il minimo deflusso costante vitale in alveo pari a 135 l/s, come stabilità nel disciplinare di attuazione dall’Autorità di Bacino. Parametri che, guardando il fiume giovedì sera, era evidente non fossero rispettati. È per questo che i residenti di Serrone parlano di “disastro ambientale, con la secca del fiume e la morte di un elevato numero di trote fario. Non un evento naturale quindi – proseguono dal comitato – ma un fatto legato al colpevole comportamento umano di chi è titolare della concessione”.

La moria di trote lungo il Menotre

Menotre in secca per circa 600 metri, per quello che viene definito “un fatto che si sta ripetendo frequentemente” e che giovedì ha lasciato “poche ed esangui pozzanghere dove si dimenavano le trote per sfuggire alla morte, che comunque sarebbe arrivata per molte di loro”.

È così che il comitato Pro Serrone ha avvisato i carabinieri forestali, giunti in Val Menotre da Cascia, a cui i residenti inviano la loro gratitudine per la tempestività e disponibilità mostrate.

“I militari – raccontano dalla frazione montana di Foligno – con le torce elettriche hanno meticolosamente ispezionato il fiume morente, muovendosi a piedi nel suo alveo, constatando la fine di innumerevoli trote, mentre altre agonizzanti annaspavano nei residuali specchi d’acqua, documentato il tutto con foto e redatto il verbale di sopralluogo dell’accaduto, scambiando pareri e ricevendo informazioni dai numerosi presenti, nella notte fonda. Hanno quindi telefonato al titolare di concessione – prosegue il racconto – perché giungesse sul posto a ripristinare il flusso d’acqua. Ciò è avvenuto alle 23.30 circa. Il fiume ha quindi patito l’assenza di acqua per circa cinque ore, con moria della sua fauna”.

La moria di trote lungo il Menotre

Archiviato quanto avvenuto giovedì sera, il comitato Pro Serrone è pronto a portare la vicenda in Regione, chiedendo un incontro alla massima istituzione umbra, “perché prima della scadenza della concessione che avverrà a ottobre 2025 – dicono da Serrone -, possano stabilirsi condizioni di maggior tutela per il fiume Menotre e scongiurare quello a cui abbiamo assistito, lo scempio di un fiume, saccheggiato, nella totale assenza di controlli e nel disprezzo dei contenuti di concessione”.

Fabio Luccioli
Fabio Luccioli
Direttore di Radio Gente Umbra e Gazzetta di Foligno

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