La Commissione europea pronta a verificare la conformità della normativa della Regione Umbria che consente la circolazione di veicoli a motore su sentieri, piste e mulattiere montane con le direttive UE Habitat e Uccelli. A renderlo noto il Cai, dopo l’esposto-denuncia presentato a Bruxelles dalla sezione di Terni guidata da Massimiliano Raggi il 14 maggio scorso, in accordo con il gruppo regionale. In particolare, secondo quanto emerge dalla risposta formae arrivata dalla Direzione generale Ambiente, conformità, governance e sostegno agli Stati membri, la recente normativa umbra “sarà inserita dai servizi della Commissione Europea tra quelle oggetto di un’indagine mirata a verificarne la conformità con le direttive Ue Habitat e Uccelli”.
Al centro dell’attenzione l’articolo 51-bis della legge regionale 17/2023, a modifica dell’articolo 7 della legge 28/2001, in base al quale “il divieto di circolazione e la sosta dei veicoli a motore sussiste solo in presenza di appositi cartelli indicanti il divieto di transito”. “In assenza di tale segnaletica – rimarcano in una nota dal Cai – tutte le infrastrutture viarie elencate si intendono aperte alla libera circolazione, anche quelle dei numerosi siti Natura 2000 per i quali, si ricorda dagli uffici della Commissione, ogni tipologia di intervento li riguardi deve essere oggetto di una opportuna valutazione dell’impatto sul sito stesso”. Valutazione che per il Cai non è stata fatta, al punto da denunciare “possibili danneggiamenti agli habitat naturali e alle specie animali presenti nelle aree”. La denuncia del Cai di Terni farà parte quindi di un pacchetto di altre norme di dubbia conformità con le direttive Ue, compreso in un’indagine avviata nei confronti dell’Italia dalla Commissione Europea. “Le questioni relative alle norme in questione – concludono dal Club alpino italiano – saranno sottoposte come quesiti alle autorità italiane, le cui risposte saranno poi valutato circa l’opportunità di aprire una procedura di infrazione”.
Immediata la replica di Manuela Puletti, per la quale “il giro, qualora qualcuno non lo avesse ancora capito – dichiara -, è sempre quello: ambientalisti intransigenti, partiti della sinistra, sponda europea, per accerchiare cacciatori, pescatori e chi, al di fuori di loro, frequenta il bosco e la ruralità”. La consigliera regionale in quota Lega, di fatto promotrice dell’omonimo emendamento che autorizza il passaggio dei veicoli a motore sui sentieri, parla di una risposta “scontata” da parte della Commissione europea “vista – sottolinea – l’aria che tira a Bruxelles”. “Un’ Europa sempre più green e sempre più lontana dal mondo rurale da cui la Lega – prosegue – ha, con i fatti, preso le distanze anche a Bruxelles”.