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A Foligno riprendono i progetti di arteterapia per tutte le età

Le iniziative, promosse da CoopCulture, si pongono l’obiettivo di proporre un momento di stop e riflessione dalla dinamicità della vita quotidiana, con l’intento di conoscere meglio se stessi attraverso l’arte. Oltre a un laboratorio dedicato agli adulti anche uno pensato per gli adolescenti dai 12 ai 16 anni

Pubblicato il 28 Novembre 2024 13:21 - Modificato il 29 Novembre 2024 16:37

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L’arte come cura. CoopCulture ha dato avvio a due importanti progetti di arteterapia nel folignate, il primo dal titolo “Scopriamoci interessantissimi” dedicato agli adulti e, il secondo, chiamato “Capolavori”, strutturato per gli adolescenti dai 12 ai 16 anni. In entrambi i casi l’obiettivo è quello di scoprire se stessi attraverso l’arte, prendendo dei momenti di stop al di fuori delle quotidiane dinamiche della vita che ci costringono alla velocità e alla costante dinamicità. “Quello dell’arteterapia – spiega Anna Rebella, capoprogetto regionale di CoopCulture – è un progetto che prosegue da una sperimentazione iniziata un anno fa che ha avuto un grande successo e ha visto lo svolgimento di iniziative di tipo artistico negli spazi della biblioteca dei ragazzi di Foligno. Sulla linea degli eventi dello scorso anno abbiamo voluto realizzare sia un laboratorio di arteterapia per gli adulti, questa volta all’interno degli spazi di palazzo Trinci, che tentare di estendere il progetto a un target più problematico, quello degli adolescenti. Nonostante all’inizio i più giovani fossero titubanti – prosegue Anna Rebella – hanno dimostrato un grande desiderio di aggregazione e una forte volontà di fare qualcosa che uscisse dalla quotidianità di tutti i giorni, anche in considerazione del fatto che gli adolescenti hanno sempre meno occasioni di socializzazione”. 
Entrando poi nello specifico di ogni progetto, quello dedicato agli adulti prevede un totale di undici incontri, due dei quali si sono già svolti, incentrati sulla conoscenza di grandi artisti della storia dell’arte, con l’obiettivo di far emergere la creatività insita in ognuno di noi. Tra gli obiettivi dell’iniziativa rientrano la volontà di potenziare le capacità di osservazione, sviluppare espressione e creatività, sperimentare nuovi linguaggi e modalità espressive e individuare le proprie potenzialità come bagaglio per il futuro. “Per questa iniziativa abbiamo deciso di sfruttare gli spazi interni di Palazzo Trinci – spiega sempre Anna Rebella – per far assumere al laboratorio una triplice funzione. La prima è più legata alla terapia e alla volontà di realizzare un percorso che faccia stare bene, in secondo luogo vi è la possibilità per i cittadini di fruire del bene culturale vivendo, e in questo senso vediamo la triplice funzione, il laboratorio di arteterapia all’interno del museo, sfruttando questa possibilità come strumento di lettura delle mostre in corso negli spazi museali. Il laboratorio – prosegue – può assumere poi una quadrupla funzione dal punto di vista dell’inclusione, infatti, le attività per gli adulti sono interamente finanziate dell’AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla)”.
In riferimento poi all’iniziativa dedicata agli adolescenti, dal titolo “Capolavori”, questa viene effettuata una volta al mese negli spazi della biblioteca dei ragazzi ed ogni laboratorio si occupa di un macrotema, come l’amore, i sogni, il futuro e non solo. Le tecniche di arteterapia guideranno i ragazzi nell’acquisizione e nello sviluppo dell’autoconsapevolezza delle proprie emozioni, anche nell’ottica della scoperta dei propri talenti nascosti. Il progetto dedicato agli adolescenti è una novità esclusiva di quest’anno, l’11 ottobre e il 15 novembre “si sono svolti i primi incontri e sono andati molto bene – prosegue sempre Anna Rebella -, abbiamo riscontrato negli adolescenti una forte esigenza nell’esprimersi. Il percorso intrapreso viene modulato di volta in volta dall’arte terapeuta che nel corso del laboratorio cambia le tecniche per adattarle al meglio alle esigenze dei ragazzi, in modo da cercare il linguaggio più vicino al loro tempo”.
La volontà di fondare un progetto incentrato sull’arteterapia è “sorta casualmente – conclude Rebella –, come succede spesso chiacchierando. L’arteterapeuta del progetto, Pietro Ricci, è un appassionato frequentatore della nostra biblioteca e artista che ha esposto le sue opere a palazzo Trinci. Dal dialogo abbiamo notato l’esigenza da entrambe le parti di realizzare qualcosa che potesse portare benessere ai cittadini e allo stesso tempo al museo. In un tempo che ci richiede di essere sempre più frenetici emerge la necessità di riflettere e fermarsi e in questo senso il mondo culturale ha il dovere di interrogarsi”.

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