L’appuntamento è fissato per venerdì 6 dicembre, alle 17.30, nella sede del Parco di Colfiorito. Un luogo simbolo se si pensa che la questione trattata è quella dell’eolico, che vede la montagna folignate tra i luoghi “prediletti” dalle diverse aziende private che, negli scorsi mesi, hanno presentato al ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica progetti per la realizzazione di impianti eolici.
Sarà, dunque, la frazione montana di Colfiorito, con il suo parco regionale e la sua palude, ad ospitare l’incontro pubblico con il quale si torna a dire “no” agli impianti eolici sull’Appennino umbro-marchigiano messo in agenda per venerdì con l’obiettivo di approfondire ulteriormente il tema e continuare a sostenere la petizione avviata nelle scorse settimane e che sarà possibile sottoscrivere fino al 31 dicembre prossimo. Ad intervenire saranno Matelda Albanesi, Alfiero Pepponi ed Alessandro Alessandri che analizzeranno, nell’ordine, le criticità degli impianti eolici previsti, in particolare, dai progetti Monte Burano presentato da Rwe Rewenables Italia, Fondi-Collcroce di Energia Ecosostenibile e quello di Monte Cavallo, Monte Miglioni e Tolagna di Wind Energy; e l’impatto che questi potrebbero avere sulla biodiversità.
Ma, come detto, l’incontro pubblico sarà anche l’occasione per rilanciare la petizione promossa da cittadini e associazioni di Foligno, Trevi, Sellano, Valtopina, Nocera Umbra e Gualdo Tadino, da presentare al consiglio regionale di prossima costituzione dopo la tornata elettorale dello scorso mese di novembre e che, di fatto, ha visto un cambio di colori ai vertici della Regione. Tra le richieste contenute all’interno del documento l’approvazione della legge volta ad individuare le aree idonee e non idonee all’installazione degli aerogeneratore; un processo legislativo partecipativo e la promozione di soluzioni energetiche come le Comunità rinnovabili. In gioco, lo ricordiamo, l’installazione di 69 pale eoliche alte tra i 180 e i 200 metri nei territori dei sei comuni umbri in cui è stata promossa la petizione, alle quali si sommerebbero le 32 previste nei territori delle vicine Marche.
Il testo integrale della petizione e i punti di raccolta in cui è possibile sottoscriverla sono disponibili sul sito www.difendiamoappennino.it.