“Ci risiamo”. È con questa battuta amara che sindacati e lavoratori riaccendono i riflettori sulla situazione de La Gardenia, cooperativa che all’interno delle Omcl di Foligno ha in appalto i servizi magazzino e circolazione. Dopo le proteste e gli scioperi degli scorsi mesi per i ritardi nei pagamenti degli stipendi, all’inizio del 2025 la questione sembra ripetersi. Nella mattinata di mercoledì 5 febbraio sigle sindacali e lavoratori si sono ritrovati per un’assemblea in cui è stato fatto il punto della situazione. “Mentre La Gardenia se la prende comoda nel pagamento degli stipendi ci sono i lavoratori, di cui molti monoreddito, che hanno delle scadenze inderogabili – spiega Fabio Ciancabilla, segretario regionale Fit Cisl -: mutui, bollette e tasse che non si possono dilazionare nel tempo. Sollecitiamo dunque Trenitalia a intervenire prendendo le misure verso chi ha l’appalto e, se necessario, trovare qualcun altro che sia in grado di gestire il contratto e, soprattutto, pagare con puntualità i lavoratori. Attualmente all’appello mancherebbe il 50% dello stipendio di dicembre, tre mesi di buoni pasto arretrati e sei mesi di accantonamento fondo pensione Eurofer:”Sembra poco – commenta Ciancabilla -, ma è uno stillicidio. Ogni mese La Gardenia dice che non potrà pagare regolarmente dando una nuova scadenza ma, a ridosso di quella data, slitta di nuovo. È una situazione insopportabile. Se si continuerà così, chiederemo l’ingiunzione di pagamento”. A fare da eco al rappresentante della Fit Cisl è anche Sandro Gentili della Filt Cgil: “Chiederemo con forza alla committenza l’estromissione di questa azienda, perché non si può andare avanti con questo metodo. Siamo pronti a nuovi scioperi”. Lo stesso Gentili ricorda poi come “la committenza paga regolarmente La Gardenia, quindi a essere in difetto è quest’ultima, che comunque i soldi li riceve”.
“Bisogna andare alla radice del problema – sottolinea Enrico Falchi, uno dei lavoratori interessati dai ritardi nei pagamenti -. Sono trenta anni che sono in questo settore ed è evidente che il problema riguarda il meccanismo delle gare a massimo ribasso che innescano certe situazioni, creando disagi ai dipendenti e alle loro famiglie”. Fortunatamente nel settore degli appalti ferroviari in Umbria non si registrano ulteriori criticità mentre, stando sempre ai sindacati, “La Gardenia non sta pagando in nessuno dei cantieri italiani: Vicenza, Verona, Voghera e, appunto, Foligno. Non è più concepibile – concludono -: siamo stanchi di questa situazione”.