Con il volto travisato e armati, sono entrati all’interno del convento di San Bartolomeo di Marano, nella zona di Uppello, per mettere a segno il colpo. A riportare la notizia, nell’edizione di martedì, è stato Il Messaggero. Secondo quanto si apprende da fonti investigative, erano più o meno le 17 di domenica 6 luglio quando i due uomini, uno con in mano un coltello e l’altro con un paio di grandi forbici da giardiniere, hanno fatto irruzione nel convento attualmente inagibile a causa del terremoto del 2016, dove però vivono due frati minori. I due malviventi li hanno minacciati con le armi che avevano in mano e gli hanno estorto del denaro.
La cifra è ancora da quantificare, ma si aggirerebbe sui 1.200 euro all’incirca, provenienti dalle offerte dei fedeli. Dopo essersi impossessati dei soldi i due uomini sono quindi fuggiti, approfittando delle campagne limitrofe per far perdere le loro tracce. Tracce su cui si stanno concentrando ora le indagini dei carabinieri della compagnia di Foligno, diretta dal capitano Antonello Maria De Sanctis. Subito dopo la rapina, infatti, a raggiungere il convento sono stati i militari del Norm, il Nucleo operativo e radiomobile dell’Arma.
Come detto, dunque, le indagini sono attualmente in corso e l’attenzione dei carabinieri è massima per quello che è considerato un episodio grave, soprattutto in una realtà come quella folignate dove le rapine non sono certo all’ordine del giorno, anche se via via nel tempo se ne sono verificate. La più grossa, quella messa a segno lo scorso mese di marzo in una nota gioielleria del centro commerciale di Trevi da un gruppo ben organizzato.
Tornando a quanto accaduto negli scorsi giorni nella periferia folignate, invece, di certo al momento si sa che a mettere a segno il colpo sono stati due uomini, sui quali però non trapela altro. Nè, cioè, se si tratti di persone del luogo o di qualcuno arrivato da fuori. O ancora se fossero soli o se ad attenderli poco distante dal convento ci fosse qualcuno pronto a portarli via dopo il colpo. La zona, secondo quanto emerge, non è provvista di telecamere o quantomeno non ne sono presenti nel convento, attualmente interessato dai lavori di recupero post sisma.
Gli accertamenti, però, procedono a ritmo serrato per risalire ai due malviventi che hanno messo a segno il colpo, approfittando anche del fatto che quella sia una zona abbastanza isolata e non particolarmente trafficata, soprattutto in un pomeriggio di domenica di inizio luglio, quando la maggior parte dei folignati lascia la città per cercare refrigerio altrove.