Il calendario segna ancora 40 giorni di attesa. Tanto manca, infatti, prima di rivedere i dieci binomi della Quintana sull’otto di gara per la Giostra della Rivincita, che si disputerà il 14 settembre prossimo. Ma la macchina organizzativa all’interno di palazzo Candiotti, che ospita i vertici dell’Ente Giostra, è già pienamente operativa. A distanza di più di un mese dall’appuntamento con la singolar tenzone, infatti, sono stati annunciati gli autori del palio di giostra.
A firmare l’opera non sarà un solo artista, ma ben due. Le sorprese, però, non finiscono qui, dal momento che a mettere le mani sul drappo sarà anche un’importante realtà sociale del territorio. Insomma, un vero e proprio lavoro di squadra. Nomi alla mano, i due artisti scelti sono Lulu Nuti e Floating Beauty, tra le voci più interessanti del panorama artistico contemporaneo italiano, in collaborazione con i ragazzi della Cooperativa EllElle.
Il progetto di questa edizione, realizzato come sempre sotto la direzione artistica della storica dell’arte Marta Silvi e di Pier Luigi Metelli, dunque, si distingue non solo per la sua forza espressiva e simbolica, ma anche per il valore sociale e comunitario che racchiude. I due artisti sono stati ospitati a Foligno per una settimana, durante la quale hanno dato vita ad una residenza artistica, condividendo il loro tempo, le loro idee e il loro lavoro creativo con i giovani della cooperativa.
“Un percorso artistico e umano intenso – sottolineano dall’Ente Giostra guidato da Domenico Metelli – che ha trasformato la creazione del palio in un’esperienza collettiva, inclusiva e profondamente partecipata. Il risultato – proseguono – è un lavoro corale che fonde arte, partecipazione e identità territoriale, nel solco dello spirito della Quintana”.
Il Palio verrà presentato ufficialmente il 27 agosto a palazzo Trinci alla presenza delle autorità, dei rappresentanti dei Rioni e della cittadinanza. “La collaborazione con la Cooperativa EllElle, che da anni opera sul territorio folignate promuovendo progetti di integrazione sociale attraverso l’arte e il lavoro – concludono da palazzo Candiotti -, rappresenta un ulteriore tassello nel percorso di apertura e dialogo tra la Quintana e la comunità.