Se attualmente Foligno può contare su cinque istituti comprensivi ed una direzione didattica, dall’anno scolastico 2026/2027 potrebbe non essere più così. A chiudere i battenti dovrebbe essere il terzo circolo didattico Monte Cervino, con i plessi che oggi vi fanno capo che, per i servizi di segreteria, verrebbero quindi distribuiti tra i vari istituti comprensivi presenti sul territorio.
In particolare, secondo la proposta elaborata dagli uffici comunali dell’Area Servizi scolastici, le famiglie i cui bambini frequentano la scuola dell’infanzia o primaria “Mameli” faranno riferimento all’Istituto comprensivo Foligno 5 di Belfiore; la scuola dell’infanzia e primaria di Scafali all’Istituto comprensivo Foligno 3 di Sant’Eraclio; per chi frequenta, invece, Monte Cervino, Monte Bianco, Monte Rosa e la Paciana l’Istituto comprensivo di riferimento sarà il numero 4, ossia quello della “Gentile”. Prevista anche, però, l’assegnazione della scuola dell’infanzia di Corvia dall’Istituto comprensivo 1 al 3.
L’operazione rientra nel progetto di dimensionamento scolastico voluto dal Ministero e al quale le Regioni si sono dovute adeguare. Nel caso folignate, il Comune – sulla base delle Linee guida per la programmazione territoriale della rete scolastica e dell’offerta formativa umbra – ha presentato una sua proposta alla Provincia e all’Ufficio scolastico regionale. Proposta che ha fatto scattare la protesta dei genitori, che parlano oggi di “un fulmine a ciel sereno” e di “uno stravolgimento del nostro vivere la comunità”.
Per le mamme e i papà interessati dalla “vicenda Monte Cervino”, il Comune avrebbe dovuto cercare di “rallentare o bloccare tale provvedimento” e “ancor più grave” viene considerato il fatto che genitori, insegnanti e personale operante nella scuola non siano stati avvisati. Solo dopo l’elaborazione della proposta di dimensionamento scolastico su un tavolo che, agli inizi del mese di agosto, ha visto seduti insieme Comune, Provincia e Regione sarebbe partita la comunicazione indirizzata alle scuole, chiedendone alle dirigenti scolastiche la condivisione con gli organi collegiali competenti allo scopo di far pervenire entro il 29 agosto scorso eventuali osservazioni. Osservazioni da allegare alla proposta di dimensionamento che la giunta comunale dovrà inviare con un’apposita delibera, come detto, alla Provincia e all’Istituto scolastico regionale entro il 10 settembre.
E proprio il 27 agosto scorso dal collegio docenti e dal consiglio del circolo di Monte Cervino è arrivato la netta contrarietà alla proposta del Comune. Quattro le motivazioni, a cominciare dal fatto che, spiegano i genitori, “non siano state considerate le esigenze delle famiglie e del territorio, considerata la distanza di alcuni plessi dalle istituzioni scolastiche alle quali sono state assegnate”; e ancora la perdita di “un polo formativo ed educativo importante, una memoria storica del territorio, un punto di riferimento per anni per l’educazione e la formazione dei cittadini folignati”; ma anche la perdita di “pluralismo e possibilità di scelta da parte dei cittadini di un’offerta formativa”; infine, la perdita di “identità di comunità scolastica” per circa 700 studenti, un centinaio di persone tra personale docente e Ata e 1.400 genitori.
Per le famiglie si tratta di un taglio volto “a portare la linfa necessaria ad altri comprensivi per raggiungere o stabilizzare il numero minimo di studenti previsti dalla normativa nazionale”, senza tenere conto di alcune esigenze, come le difficoltà che alcune famiglie, prive di auto ad esempio, potrebbero trovare nel raggiungere le segreterie amministrative, per alcuni genitori fondamentali per accedere ai servizi dei registri digitali. Infine, concludono, il consiglio di circolo uscente vedeva al suo interno rappresentanti da ogni plesso “portando una voce anche dei più piccoli”. “Chi garantisce – si interrogano – che i nostri plessi sia nelle decisioni che nella ridistribuzione di fondi e risorse vengano presi in considerazione?”.