Una mattinata di grandi emozioni quella vissuta nella Pinacoteca comunale di Nocera Umbra che ha ospitato la nona edizione del premio giornalistico intitolato ad Angelo Marinangeli, decano del giornalismo umbro. Edizione che ha visto premiati per la categoria nazionale la firma del Corriere della sera e di Sky Sport, Paolo Condò, e per quella regionale Ludovica Cacciamani, e che si è svolta alla presenza – tra gli altri – del vicesindaco nocerino Alberto Scattolini, della presidente dell’Assemblea legislativa, Sarah Bistocchi, e del presidente dell’Ordine dei giornalisti dell’Umbria, Luca Benedetti. Tra il pubblico, invece, le classi quinte del Liceo delle scienze umane e dell’Istituto superiore “Don Gino Sigismondi” di Nocera Umbra, accompagnati dagli insegnanti e dal dirigente scolastico Leano Garofoletti.
A salutare, a nome della famiglia, il figlio Giovanni. “Angelo – ha detto il presidente dei giornalisti umbri, Luca Benedetti – era un professionista impegnato per gli altri. Pur avendo raggiunto i vertici degli organismi di categoria, non si è mai dimenticato dell’Umbria. Quello che ha fatto, in quel contesto storico, ha avuto anche un grande valore sociale”. Dalla presidente Bistocchi un richiamo alle possibilità di tutti gli alunni: “Angelo è stato insegnante e giornalista, due professioni delicatissime, che hanno a che fare con formazione e informazione, e che devono essere affrontate con il massimo della cautela”, ha spiegato Bistocchi che ha aggiunto come quella del giornalista sia una professione “fondamentale per la democrazia”.
Per quanto riguarda i premiati, Ludovica Cacciamani ha ricordato quanto questo premio sia inaspettato: “Tutto avrei pensato che nel giro di poco riuscissi a portarmelo a casa. Il mio primo telegiornale letto risale a cinque anni fa, un approccio ad una professione che per me è stata una scommessa”. Sottolineata anche l’importanza della presenza di editori solidi, in grado di investire sui giovani. Paolo Condò, firma di Corriere della Sera e Sky Sport, nonché l’unico giornalista titolato del voto al Pallone d’Oro, ha raccontato diversi aneddoti della sua carriera e ha disperato molti consigli ai giovani presenti: “È necessario amare la fatica e l’impegno, perché portano i traguardi”. E su Marinangeli: “È stato quasi un allenatore dei giovani, che si occupava della crescita e dell’esperienza dei colleghi alle prime armi”.