Un presidio azzurro davanti alla sede folignate di V-Reti Gas srl. È quello che nella mattinata di mercoledì 1° ottobre ha riunito i sindacalisti di Uil e Uiltucs Umbria, ma anche i lavoratori e le lavoratrici che, a seguito del cambio di appalto nella gestione del servizio di misurazione, manutenzione gas e prestazioni accessorie, hanno perso il posto di lavoro.
“Siamo qui a causa della scellerata situazione determinata dal cambio di appalto – è intervenuta la rappresentante di Uiltucs Umbria, Simona Gola – che, nonostante nel disciplinare sia prevista la clausola sociale e quindi la presentazione del piano di riassorbimento del personale che era presente nel servizio, ad oggi vede riassunti dalla ditta aggiudicataria solo tre lavoratori. ‘Letturisti’ che venerdì scorso ‘hanno dovuto firmare’ un contratto per un mese, valido fino al 25 ottobre, con due giorni di prova. Mentre per quanto riguarda gli altri lavoratori, due percepiscono ufficialmente la Naspi, mentre altri due sono stati ricollocati con pochissime ore dalla cooperativa. Siamo qui a manifestare – ha spiegato – affinché V-Reti faccia valere la clausola sociale e non accetti il piano di riassorbimento che ad oggi vede trasformati da lavoratori a tempo indeterminato solamente tre soggetti nella forma più assurda di precariato”.
Nello specifico ad aver perso il posto di lavoro sette “letturisti”, tre dei quali sono stati reimpiegati, dall’azienda aggiudicataria, con contratto a tempo determinato di un mese, con due giorni di prova. Come spiegato sempre dalla rappresentante dell’associazione di categoria, tutti i lavoratori, in precedenza, erano assunti con contratto a tempo indeterminato orami da diversi anni, e la clausola sociale avrebbe dovuto garantire una continuità lavorativa per non trasformare il lavoro stabile in lavoro precario.

“La stessa V-Reti – ha aggiunto Simona Gola – ha partecipato all’incontro con l’ispettorato del lavoro. Ma ad oggi non abbiamo avuto più nessun tipo di contatto, approccio o comunicazione. Ieri era l’ultimo giorno di proroga concesso da V-Reti alla società aggiudicataria per presentare il piano di riassorbimento. Attendiamo che, oggi, V-Reti ci dia delle comunicazioni in merito. Diversamente, metteremo in atto tutte le azioni per l’accesso agli atti e la tutela dei lavoratori coinvolti”. Infatti, come già accennato dal sindacato in precedenza, V-Reti Gas srl, partecipata al 100% da Valle Umbra Servizi di cui il Comune di Foligno è socio di maggioranza, ha concesso all’azienda aggiudicataria dell’appalto 15 giorni di proroga per presentare il piano di riassorbimento del personale impiegato nel servizio con la cooperativa.
“Ci troviamo in una situazione davvero deludente – ha spiegato poi Carmela D’Avanzo, lavoratrice assunta a tempo determinato dalla società aggiudicatrice –. Eravamo una famiglia e anche la sola divisione tra colleghi è stata devastante. Inoltre, il clima che ho trovato una volta andata a lavorare nell’altra azienda non è stato per nulla piacevole. E durante il cambio di appalto si è creata una situazione di discriminazione nei miei confronti e in quelli di un’altra collega in quanto donne. Al colloquio – ha poi specificato – ci siamo fatte avanti chiedendo se fosse possibile per noi svolgere mansioni solitamente affidate agli uomini, per far comprendere che non ci spaventa nulla e che vogliamo lavorare. Spero che tutto questo porti a qualcosa. Questo è il nostro territorio”.
Presente al presidio anche Francesca Campana, lavoratrice che, dopo aver perso il lavoro ha di recente iniziato a percepire la Naspi e che ha spiegato la difficoltà della situazione: “Sono anni che opero in questo settore e oggi, a 43 anni, mi ritrovo senza un’occupazione. Ho creduto a un contratto a tempo indeterminato, ma è stata stravolta ogni legge che tutela i dipendenti. Ci è stata fatta una proposta indecente – ha proseguito –, di fare, cioè, una prova di 30 giorni, nonostante siano anni che facciamo questo lavoro e conosciamo benissimo il territorio. Prova che comunque è stata poi accettata anche in seguito ad un accordo con il sindacato. È inaccettabile ritrovarsi a casa – ha sottolineato – senza lavoro, a 43 anni. C’è chi ha preso mutui e anche chi a pochi giorni o a pochi anni dalla pensione si ritrova un’altra volta precario e con i diritti calpestati. Non stiamo chiedendo un favore ma il nostro lavoro”.
“Questa è l’ennesima storia nella nostra regione che crea precarietà – è intervenuto Nicola Brauzzi, della segreteria confederale di Uil Umbria –. Noi abbiamo bisogno di stabilità. Quindi, come organizzazione sindacale, confederale, come Uil Umbria, voglio fare un forte appello alla politica e a tutti i sindaci del territorio, affinché intervengano per porre rimedio a questa triste situazione”.
