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Capitale italiana arte contemporanea, il 16 ottobre le audizioni. Per Foligno-Spoleto in ballo 1 milione di euro

In vista delle audizioni pubbliche per la proclamazione del progetto vincitore, le due città hanno presentato il dossier in Regione. In lizza ci sono anche Alba, Pietrasanta e Termoli

Pubblicato il 7 Ottobre 2025 12:26

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Foligno e Spoleto avevano presentato congiuntamente la propria candidatura lo scorso giugno e ora sono state selezionate tra le città che il 16 ottobre competeranno per ottenere la nomina di Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea 2027. “Foligno-Spoleto in Contemporanea” è il nome scelto per il progetto che ha consentito alle due realtà della Valle Umbra di aderire al bando promosso dal Dipartimento per le Attività Culturali del Ministero della Cultura (DiAC) e che è stato presentato lunedì 6 ottobre nel Salone d’Onore di Palazzo Donini a Perugia, alla presenza del vicepresidente della Regione Umbria Tommaso Bori, nonché assessore alla cultura, del sindaco di Spoleto Andrea Sisti e dell’assessore folignate alla cultura Alessandra Leoni.

La candidatura incarna il successo di rappresentare due realtà artistiche e culturali distinte tra loro, ma geograficamente vicine e con una visione condivisa, divenendo un’occasione di valorizzazione della regione Umbria stessa. Il percorso di sinergia trova linfa, infatti, attraverso la vitalità dei musei, dei festival, degli artisti, delle associazioni e degli operatori culturali che caratterizzano Foligno e Spoleto. 

“Negli ultimi settant’anni – ha durante sottolineato durante la conferenza il vicepresidente regionale Tommaso Bori – le due città sono state autentici laboratori di innovazione e sperimentazione. L’impegno congiunto delle istituzioni comunali e regionale mira a rafforzare ulteriormente questo posizionamento, creando un polo d’eccellenza che possa contribuire in modo significativo alla valorizzazione dell’arte contemporanea in Italia e all’estero”.

L’assessore Leoni, sulla scia delle parole del suo omologo regionale, ha, poi, voluto dare rilievo all’impegno profuso verso l’unione d’intenti delle due città, che è già ampiamente visibile nel logo dell’iniziativa che ne riporta le iniziali, commentando come le amministrazioni abbiano “subito creduto nell’unione dei due Comuni, che hanno grandi potenzialità artistiche nell’ambito della contemporaneità”.

Durante l’evento di presentazione ci sono stati molteplici interventi anche da parte dei sostenitori dell’iniziativa, come la presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno, Monica Sassi, insieme ad Emanuele De Donno, anche lui per la Fondazione Carifol, seguiti dal presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto, Paolo Feliziani e dal direttore dei Musei Civici di Spoleto, Saverio Verini.

Proprio De Donno ha spiegato come “l’attività del contemporaneo, aldilà del progetto in essere, è già innestata nel territorio. Il bando del ministero – ha evidenziato -, costituisce uno stimolo per proseguire in questa direzione e diventa un’occasione per le istituzioni per promuoverle, a prescindere dal risultato finale”.

Le parole chiave del progetto presentato a Palazzo Donini sono accessibilità, partecipazione, emersione dei talenti e sviluppo delle competenze diffuse; attraverso le quali i promotori hanno la volontà di avvicinare l’arte a nuovi pubblici e avvicinare il mondo culturale a quello produttivo. Il Dossier del piano proposto pone le proprie basi su tre elementi: tempo, spazio e relazioni. Il primo fa riferimento al legame tra passato, presente e futuro, concepiti come momenti in grado di dialogare e non separati tra loro, mentre il secondo pone l’attenzione sui luoghi della cultura, dai centri storici alle periferie e l’ultimo, quello delle relazioni, si rivolge in primis all’interazione tra Foligno e Spoleto, per poi spostare lo sguardo verso quelle tra istituzioni, artisti, imprese e pubblici.

Tre i concetti, come gli impegni descritti da Monica Sassi, presidente della Cassa di Risparmio di Foligno, durante il suo intervento: “Il nostro ruolo si declina in tre impegni precisi: fare sistema, ossia creare sinergia tra le energie migliori delle due città. Secondo, vogliamo investire sul futuro, sul capitale umano, cercando di attrarre i giovani talenti affinché nelle nostre città possano vivere e creare. Terzo – ha concluso -, costruire un’eredità per innescare un processo innovativo e duraturo”.

LE FINALISTE E LA PROCLAMAZIONE

Lo scorso 8 agosto il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha nominato la giuria per il titolo di “Capitale italiana dell’Arte contemporanea” per il 2027.

Presidente è Lorenza Baroncelli, componenti Sofia Leoncina Gnoli, Renata Cristina Mazzantini, Giuseppina Caroppo e Vincenzo Santoro.

Oltre a Foligno-Spoleto, sono altre tre le pretendenti alla vittoria finale. Si tratta di Alba, Pietrasanta e Termoli.

Il prossimo 16 ottobre si terranno le audizioni pubbliche delle città finaliste al ministero della Cultura a Roma. Ciascun Comune avrà a disposizione un tempo massimo di 60 minuti, articolati in 30 minuti di presentazione del progetto e 30 minuti di colloquio con la giuria, per illustrare nel dettaglio le proprie proposte.

La proclamazione della Capitale italiana dell’Arte Contemporanea avverrà entro il 30 ottobre prossimo. Alla città vincitrice sarà assegnato un contributo finanziario di un milione di euro destinato alla realizzazione delle iniziative e degli obiettivi descritti nel dossier di candidatura.

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