Tre mesi di concerti e iniziative con due stelle polari: musica e inclusione. Young Jazz, per la seconda volta, sta per portare a Foligno una rassegna di eventi che inizierà l’8 novembre e occuperà ben due mesi, fino al 5 gennaio, trasformando Foligno in un vero e proprio hub di sperimentazione, ricerca e, per l’appunto, jazz.
A comporre la programmazione ben tre appuntamenti musicali, che preceduti da un’anteprima, organizzata da Young Jazz in collaborazione con Arci Subasio, che la sera del 31 ottobre vedrà il batterista Pietro Vicentini al Circolo Arci Subasio in una performance solistica di batteria acustica in chiave elettronica.
“Una delle caratteristiche emerse riflettendo sulla nostra attività degli ultimi anni – ha illustrato il direttore artistico della manifestazione, Dan Kinzelman, durante la presentazione di giovedì 30 ottobre – è che abbiamo cercato di intensificare la collaborazione con realtà locali, nazionali e internazionali, mettendo insieme diversi linguaggi. Quest’anno, infatti, saranno tante, sia a livello locale che nazionale”.
“Uno dei nostri principi – ha proseguito – è quello di vedere l’arte come collante sociale, un formato pensato per rendere fruibili queste cose in un contesto in cui ci si può divertire. Promuoviamo un jazz che è un contenitore flessibile che si presta a tanti linguaggi diversi, non un genere, ma un approccio”.
Dei tre eventi in programma di cui si compone la rassegna organizzata dall’associazione, quello ad aprire a tutti gli effetti le danze sarà il “Countdown”, a sua volta diviso in tre diversi appuntamenti, che avranno il via l’8 novembre, quando a Palazzo Candiotti dalle 21.30 si esibirà Stefano Costanzo, che eseguirà “Armamentario Sonico di una Domenica”, un album solista composto dall’artista napoletano. A seguire, alle 22.30, ci sarà Ze in the Clouds, pianista e produttore milanese che fonde jazz contemporaneo, elettronica e influenze rinascimentali in uno stile unico. La serata, in collaborazione con il Distaccamento subasio selezioni autonome, proseguirà con il dj set di Leonardo Martelli.
Il 30 novembre, poi, Young Jazz si sposterà all’Oratorio del Crocefisso, luogo in cui alle 17 Nicolò Francesco Faraglia, chitarrista e improvvisatore italiano specializzato si esibirà davanti al pubblico, per poi lasciare spazio alle 18 a Esmeralda Sella Trio, con “Magma”. La sezione Countdown si concluderà il 19 dicembre con il ritorno a palazzo Candiotti che alle 21.30 vedrà in concerto il pianista Federico Nuti con “InFormal setting”, accompagnato dal sassofono tenore di Francesco Panconesi, dalla tromba di Jacopo Fagioli, il contrabbasso di Amedeo Verniani e la batteria di Mattia Galeotti.
“Quest’anno – ha spiegato durante la conferenza di presentazione di giovedì 30 ottobre la presidente di Young Jazz, Giulia Battisti – la scena su cui ci siamo focalizzati è quella italiana. Abbiamo cercato di rendere questa seconda edizione accessibile a quante più persone possibili, puntando la nostra attenzione sulla sezione ‘Community’ e a tutti quei progetti volti alla valorizzazione delle fragilità”.
Proprio il 19 dicembre, la manifestazione firmata da Young Jazz, sostenuta e patrocinata dal Comune di Foligno, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno, da Usl Umbria2, Umbria Jazz e dalla Camera di Commercio dell’Umbria, aprirà la sezione “Community”, un progetto che promuove l’inclusione, la partecipazione e il protagonismo delle persone con disabilità o con situazioni di fragilità attraverso l’improvvisazione e per la cui realizzazione ha partecipato anche la cooperativa sociale La Locomotiva e l’associazione Dream More. Questa, si comporrà di due appuntamenti. Il primo, dal titolo “Nota Cosmica”, si terrà il 19 dicembre, alle 18, al Museo Diocesano e sarà realizzato in collaborazione con l’associazione Dream More: si tratta dell’esibizione conclusiva di un laboratorio di improvvisazione musicale, guidato da Federico Scettri, che si è svolto con un gruppo di ragazzi con sindrome di down.
Il secondo è in programma il 15 gennaio alle 21 all’auditorium “San Domenico” e vedrà il ritorno della Liberorchestra con Giovanni Guidi, Joe Rehmer, Rinor Marku, Antonello Papagni, Roberto Casini, Catia Pergolesi, Riccardo Cortellessa e le educatrici e gli educatori de La Locomotiva. Liberorchestra è un progetto che dal 2011 torna periodicamente sul palco di Young Jazz, partendo sempre dal desiderio e dalla capacità della musica di essere un veicolo comunicativo: aperto a tutti e capace di andare oltre le difficoltà e la disabilità. Quest’anno l’iniziativa vedrà partecipare ben 40 ragazzi, trenta dei quali si dedicheranno alla musica e dieci alla danza.
“Siamo felicissimi di essere coinvolti in questo progetto – ha dichiarato Simone Fagioli, presidente de La Locomotiva -. I laboratori di Young Jazz hanno esaltato le qualità dei ragazzi per mezzo delle loro attività: le disabilità riescono ad esaltarsi e a raggiungere traguardi straordinari attraverso iniziative di questo genere”.
Il 5 gennaio sarà, infine, il momento del Moult Festival, anch’esso previsto a palazzo Candiotti, con due esperienze laboratoriali il cui programma sarà svelato a breve.























