“Serve una regia intelligente del ministero dei Trasporti, che insieme alle Regioni, ricostituisca e ricrei le condizioni affinché ci sia un equilibrio tra il trasporto pubblico su ferro, che è quello che utilizzano pendolari, lavoratori, studenti, semplici cittadini e i treni a mercato”. Lo ha detto l’assessore regionale ai Trasporti, Francesco De Rebotti, rispondendo nella mattinata di giovedì 11 dicembre all’interrogazione presentata dal capogruppo del Pd, Cristian Betti.
Interrogazione volta a conoscere le “ulteriori iniziative politiche, istituzionali e tecniche” alle quali sta lavorando l’Ente di palazzo Donini “per ottenere dal Governo nazionale e da Trenitalia – aveva spiegato l’esponente ‘dem’ – risposte immediate e soluzioni concrete a tutela dei pendolari umbri e del diritto alla mobilità del nostro territorio”. La questione, finita sui banchi del consiglio regionale è arrivata a seguito dell’incontro romano che aveva visto presente l’assessore De Rebotti insieme ai delegati delle Regioni Lazio e Toscana, con Trenitalia “per affrontare – ha ricordato Betti – i gravi disagi che stanno quotidianamente affrontando i tanti pendolari, studenti e lavoratori”.
In quell’occasione Francesco De Rebotti “si era presentato al tavolo con una serie di proposte concrete e fattibili, ma – ha sottolineato il capogruppo del Pd – non hanno avuto risposte da Trenitalia e dal Governo”. Da qui l’intervento del titolare ai Trasporti che, auspicando come detto, l’avvio di una “regia intelligente”, ha anticipato come sia in programma per il 20 dicembre prossimo un’iniziativa insieme ai sindaci per “cercare di rafforzare queste cinque proposte che guardano sia il tema del servizio, ma anche i diritti dei pendolari”.
Per De Rebotti l’Umbria sta vivendo “un lento deterioramento del trasporto pubblico su ferro, che sta perdendo la partita rispetto ai treni a mercato, questo soprattutto nell’utilizzo della linea direttissima”. “Gli Intercity – ha detto – ormai viaggiano perennemente sulla linea lenta e questo riguarda in particolare il collegamento verso Orvieto. I nostri treni regionali, quotidianamente, sono sottoposti a ritardi dovuti all’inserimento sulla linea lenta, a fermate improvvise, incidenti, ecc. Ormai non è più possibile calcolare con esattezza i tempi, soprattutto di ritorno da Roma, oggi è diventata un’avventura quotidiana”.
Per l’assessore regionale ai Trasporti, dunque serve invertire la rotta. Anche sulla base del catalogo Rfi che, a partire dal 2027, prevedrebbe “un unico slot orario per i treni pubblici Intercity e regionali, quindi, ad esempio dalle 17 alle 18 – ha sottolineato De Rebotti – ci sarà un solo treno di servizio pubblico che verrà verso l’Umbria, a differenza dei tre attuali. È necessario interessarsi di ciò partendo dalle esigenze dei pendolari creando una discussione insieme alle altre Regioni, perché i nostri treni pubblici, regionali o intercity, servono indifferentemente, partendo da contratti di servizio dell’Umbria o della Toscana, cittadini di tutte le regioni del centro Italia”.
Necessario “arrivare ad un equilibrio fra treni a mercato e alta velocità – ha proseguito De Rebotti -, che ormai hanno di fatto occupato quasi tutta la linea direttissima. E i treni pubblici, che sono quelli che reclamano i pendolari. Si tratta di cinque proposte ragionate, fattibili, che guardano anche al futuro perché quando si chiede di fare il treno duplex, cioè treni più lunghi, anche quelli che arriveranno, che vanno a 200 km significherebbe mettere nelle condizioni, invece di avere due treni che partono uno alle 17 e uno alle 17 e 15 ad esempio con uno che va verso Foligno e uno verso Orvieto di averci un unico treno che poi a Orte si sdoppia. Per questo – ha concluso – abbiamo proposto i treni duplex che partono da Roma. Sono proposte ragionevoli che con un minimo sforzo e investimento Rfi Trenitalia possono fare. Anche grazie ai Sindaci, per il prossimo 20 dicembre stiamo organizzando un’iniziativa per cercare di rafforzare queste cinque proposte che guardano sia il tema del servizio, ma anche i diritti dei pendolari”.





















