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Casette di legno senza sistemi antincendio, la prefettura bacchetta il Comune di Foligno

Pubblicato il 12 Luglio 2016 08:58 - Modificato il 5 Settembre 2023 19:50

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Le “casette di legno” della montagna folignate sono senza gli adeguati sistemi antincendio. E’ quanto emerge da un’interrogazione presentata nella giornata di martedì 12 luglio dalla capogruppo in consiglio comunale di Impegno civile, Stefania Filipponi. Una battaglia, quella dell’esponente di opposizione, portata avanti oramai da diverso tempo e che ora sembrerebbe trovare conferme dello stato d’abbandono dei luoghi. Venerdì scorso infatti, si sarebbe svolta presso la prefettura di Perugia una riunione alla quale avrebbero partecipato i vigili del fuoco e a seguito della quale il Comune di Foligno sarebbe stato intimato di ripristinare immediatamente la funzionalità delle strutture antincendio. Anche perché, nelle casette del terremoto vengono ospitati sia i profughi del progetto Sprar che quelli accolti dopo l’ondata straordinaria di sbarchi. Oltre a loro, c’è chi quelle casette sparse nelle varie frazioni montane le ha affittate a canoni vantaggiosi concessi da parte del Comune di Foligno. Purtroppo però, mancherebbero le adeguate misure di sicurezza, come sottolinea Stefania Filipponi. “Le cisterne antincendio dei campi container sono incomplete ed inutilizzabili – afferma l’esponente di Impegno civile – i contatori sono attivi ma non collegati agli impianti che risultano privi di alimentazione. Quindi – prosegue – il Comune di Foligno continua a pagare i canoni annuali nonostante le forniture elettriche non siano neppure materialmente allacciate”. Poi la Filipponi ripercorre la sua battaglia iniziata lo scorso anno: “Con interrogazione del 5 giugno 2015 sono stati richiesti chiarimenti in merito ai costi ed alla funzionalità ed efficienza delle dette cisterne antincendio – scrive – l’assessore ai lavori pubblici ha fornito taluni chiarimenti precisando che l’intervento è stato progettato dal servizio di protezione civile e l’esecuzione dei lavori, con delibera del consiglio comunale n. 179 del 3/10/2002, è stata affidata a Fils per un importo di 750mila euro. Nella comunicazione si è precisato – conclude – in merito alla funzionalità degli impianti, che non vi sono stati eventi che ne hanno richiesto l’intervento”.

 

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