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Spoleto, la giunta perde pezzi: si dimette l’assessore Agnese Pula

Pubblicato il 27 Settembre 2016 16:28 - Modificato il 5 Settembre 2023 19:12

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Una notizia che non arriva certo come un fulmine a ciel sereno. Sì, perché che qualcosa sarebbe successo all’interno della giunta Cardarelli era nell’aria già da qualche mese, seppur, forse, chi e quando sarebbe uscito dal governo cittadino è stata sempre una incognita. Fino a ieri, appunto, quando Fabrizio Cardarelli ne ha dato notizia. Ed è che l’assessore al Bilancio del Comune di Spoleto, Agnese Pula, si dimette. La comunicazione che l’ormai ex assessora al Bilancio del Comune di Spoleto non avrebbe fatto più parte della giunta capitanata da Fabrizio Cardarelli, è arrivata al sindaco Fabrizio Cardarelli proprio ieri sera. E ci sarebbero motivi si lavoro alla base della decisione irrevocabile di Agnese Pula, non conciliabili tra di loro perché entrambe impegnativi, come ha lasciato intendere nella missiva inviata al primo cittadino. “E’ da luglio scorso che Agnese Pula ha palesato la volontà di lasciare il suo incarico per difficoltà a portare avanti due lavori impegnativi, quello bancario e quello da assessore – ha comunicato Cardarelli alla massima assemblea cittadina – sono stato io a chiederle di resistere ancora un po’, per ovvi motivi legati alla redazione del bilancio. Personalmente la ringrazio infinitamente – ha concluso Cardarelli – perché ha dato un metodo diverso alla contabilità del Comune di Spoleto. Di sicuro troveremo un sostituto altrettanto capace”. Ma per un assessore al Bilancio che se ne va, ce ne sarà un altro che arriverà, ovviamente (anche se momentaneamente le deleghe passano nelle mani del primo cittadino). Chi sarà il sostituto? Il nome più accreditato pare quello di Corrado Castrovillari, già direttore generale della Nestlè (e non solo), su cui pare il sindaco Cardarelli nutra molta stima. Ma ora sorge un problema di non poco conto all’interno della giunta spoletina. Ed è quello che, se Castrovillari dovesse essere il nuovo assessore al Bilancio, verrebbero meno le cosiddette “quote rosa” dettate dalla legge, che, come ha detto lo steso Cardarelli “saremo costretti a rispettare”. Che ci sia qualche altra uscita di scena per permettere a un’altra donna di entrare in giunta? A questo punto non è assolutamente escluso. “E’ vero che in fatto di presenze è mancata, ma nonostante le divergenze, devo dire che Agnese Pula è stata sempre molto disponibile”, ha voluto dire dell’ormai ex assessore Pula, Massimiliano Capitani (Pd). Prima di tutto questo, però, c’è stato il dibattito per l’approvazione anche della convenzione tra Comune e Regione per la coprogettazione delle idee di Agenda Urbana stilate dall’ente comunale di Spoleto (approvata all’unanimità con Capitani che è uscito dall’aula). Un dibattito a cui non ha partecipato né il Gruppo misto né 5/6 del Partito democratico (tutti assenti). E a spiegare il perché non si sono presentati in aula questa mattina è una nota congiunta inviata dai due schieramenti politici del massimo consesso cittadino.

Ma ecco la nota integrale firmata da Dante Andrea Rossi, Paolo Martellini, Carla Erbaioli, Laura Zampa e Stefano Lisci del Partito democratico, e da Aliero Dominici, Marina Morelli e Francesco Saidi del Gruppo Misto.

“Il Consiglio Comunale di Spoleto, attraverso una convocazione inusuale ed improvvisa, sarà chiamato a pronunciarsi sul progetto dell’Agenda Urbana, ovvero la possibilità di reperire finanziamenti da parte della Regione per progetti specifici e mirati. Saranno cioè soldi vincolati e finalizzati. Quale l’anomalia? La Giunta Cardarelli, con una operazione finanziaria fantasiosa e “creativa”, vorrebbe ottenere i finanziamenti di Agenda Urbana, basando il proprio cofinanziamento su entrate comunali legate ai  numeri incerti del bilancio di previsione 2016 e dell’assestamento di agosto. Tale inattendibilità è stata già denunciata  dai revisori dei conti, che nella loro relazione, avevano dato parere negativo proprio sui crediti di dubbia esigibilità. È lecito dunque che il Comune come sua quota parte al progetto Agenda Urbana, preveda di utilizzare soldi che ancora non ha incassato e difficilmente incasserà? Vista la fumosità e l’assurdità dell’operazione che si sta mettendo in atto, tanto valeva che il Sindaco avesse candidato Spoleto come sede delle Olimpiadi 2024, così almeno, con i due miliardi previsti dal Cio, avrebbe risolto tutti i problemi del nostro Comune. Perché questa operazione forzata ed anomala? Questo ennesimo scorretto comportamento, è un affronto alla città, una presa in giro nei confronti dei cittadini e dei Consiglieri Comunali tutti, di maggioranza ed opposizione. E non si dica ancora che anche questo dipende dal buco di bilancio. Tante le domande alle quali non abbiamo ricevuto risposta. È corretto istituzionalmente ed amministrativamente, portare in votazione la convenzione con la Regione per Agenda Urbana su presupposti vincolanti, o piuttosto era opportuno portare in Consiglio una variazione di bilancio per reperire la necessaria liquidità entro il 30 settembre,come richiesto dai revisori dei conti? C’erano gli estremi di urgenza, come fatto osservare dalla Vice Presidente Zampa in Ufficio di Presidenza,  che giustificassero la convocazione del Consiglio Comunale di mattina e in un giorno diverso da quelli stabiliti dalla Conferenza dei Capigruppo (lunedì o giovedì pomeriggio), con conseguente aggravio di spesa per le esangui casse del Comune? Queste domande le rivolgeremo ufficialmente anche alla Corte dei Conti ed al Prefetto di Perugia, per verificare quali danni materiali il nostro Comune subirà a seguito di tale improvvisata ed improvvida operazione. Non siamo certamente contro l’agenda urbana, anzi abbiamo con forza contribuito, al momento dell’assegnazione dei fondi, a far inserire la città di Spoleto nel progetto della Regione. Siamo semmai contrari al suo uso improprio ed alla definizione degli interventi senza partecipazione reale. Tutti i comuni stanno lavorando con attenzione a questo progetto. Terni soltanto ha già firmato la convenzione, ma senza l’intervento del Consiglio Comunale dietro al quale ripararsi.  Per questi motivi, ricordando che ogni atto comporta responsabilità personali per gli amministratori pubblici, non parteciperemo al consiglio comunale. Non vogliamo essere complici di atti che riteniamo impropri e, come ribadito, invieremo tutte le carte alla Procura della Corte dei Conti ed al Prefetto, unitamente ai bilanci, alle osservazioni dei revisori dei conti ed a questa, eventuale, ultima delibera del Consiglio Comunale”.

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