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Spoleto, all’Albornoz si parla di testamento biologico con Aglaia

Pubblicato il 21 Ottobre 2016 09:57 - Modificato il 5 Settembre 2023 19:00

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All’Hotel Albornoz domani, sabato 22ottobre, si parla di “testamento biologico”. Grazie alla diciannovesima edizione del convegno che da sempre cura l’Aglaia di Spoleto e a cui parteciperanno illustri relatori, che sono stati invitati dall’associazione che affronta da sempre il tema sulle cure palliative nel tradizionale appuntamento annuale e che quest’anno è stato dedicato appunto al tema del “Testamento biologico per il diritto di scegliere”. Un’iniziativa che Aglaia organizza in collaborazione con il Servizio formazione della Usl Umbria 2. Si parlerà di scelte “quelle possibili che ognuno di noi può fare non solo al termine della propria vita – è scritto in una nota di Aglaia – perché sottoscrivere un testamento biologico significa decidere, in un momento in cui si è ancora capaci di intendere e volere, quali trattamenti sanitari si intenderanno accettare o rifiutare nel momento in cui subentrerà un’incapacità mentale. L’intento è quello di informare concretamente sul tema gli addetti ai lavori e la cittadinanza attraverso diversi punti di vista: la filosofia, la bioetica, il diritto e non ultimi gli aspetti sociali e clinici”. All’interno della giornata verrà presentato e realizzato insieme a tutti i partecipanti il progetto internazionale “Before I die” a cui Aglaia ha scelto di aderire. E poi c’è il premio Aglaia, che quest’anno verrà consegnato alla consulta delle Fondazioni delle Casse di risparmio umbre nella persona del presidente Sergio Zinni, per l’importante sostegno al progetto di miglioramento dell’Hospice La Torre sul Colle. Ma cos’è il testamento biologico? E’ lo strumento necessario per manifestare la propria volontà a proposito dei trattamenti sanitari ai quali si potrebbe essere sottoposti nel momento in cui, per incidente o malattia, le condizioni di salute fossero precarie e la situazione dell’organismo non permettesse più al soggetto di esprimersi. Solitamente si tratta di un testo firmato, attraverso il quale un individuo adulto in condizioni di lucidità mentale dichiara quali sono i trattamenti sanitari che vorrebbe ricevere e quali invece rifiuterebbe (somministrazione di farmaci, sostentamento vitale, rianimazione, etc.) se le sue condizioni di salute fossero gravemente compromesse e non fosse più in grado di intendere e di volere. 

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