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San Matteo degli Infermi, Fiaschini: “Dispiaciuti per Patriti, ma proseguiremo comunque”

Pubblicato il 17 Dicembre 2016 14:57 - Modificato il 5 Settembre 2023 18:31

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È bastato poco per far tornare a scaldare gli animi della politica spoletina. La recente notizia di un possibile addio da parte di Alberto Patriti al San Matteo degli Infermi, dopo aver conquistato il primo posto in graduatoria per il primariato all’ospedale di Pesaro-Fano, ha infatti riacceso la polemica sul futuro dell’ospedale della città ducale. Preoccupate che il rilancio del reparto di chirurgia subisca una battuta d’arresto alla partenza di una figura cardine, come quella di Alberto Patriti appunto, le forze politiche di minoranza del Pd e del Gruppo misto hanno puntato il dito contro l’amministrazione comunale ed in particolare contro il sindaco Cardarelli, accusato di “aver voluto fare l’assolutista, mantenendo riservati i rapporti istituzionali”. Attacco a cui il primo cittadino ha risposto a tono, attribuendo tutte le responsabilità per le scelte fatte in campo sanitario ai vertici regionali del Pd. Insomma, un botta e risposta serrato, in cui hanno trovato spazio anche il consigliere di Forza Italia, Alessandro Cretoni, e quello della Lista Due Mondi, Giampaolo Emili che, con una lettera congiunta, hanno chiesto la convocazione di un tavolo con l’assessore regionale alla sanità, Luca Barberini, e il direttore generale della Usl Umbria 2, Imolo Fiaschini, per avviare un confronto sulle conseguenze che potrebbero derivare dall’addio del dottor Patriti. E all’indomani della bomba che ha fatto scoppiare la polemica nella città ducale, arrivano le prime dichiarazioni del direttore Fiaschini. “È evidente che ci dispiaccia che il dottor Alberto Patriti vada via – ha dichiarato ai microfoni di Radio Gente Umbra – ma è altrettanto evidente che siamo felici per lui, perché quella di Pesaro-Fano è una struttura importante. Per quanto ci riguarda – ha proseguito – ci attrezzeremo. Abbiamo già richiesto alla Regione il parere preventivo, previsto dalle normative, per proseguire l’attività robotica anche dal primo gennaio 2018, perché le certificazioni scadranno il 31 dicembre 2017. Quindi – ha concluso – l’intenzione dell’azienda, concordata anche in un’ottica di programmazione regionale, è di proseguire sulla strada intrapresa”.

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