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Guerra in Ucraina, monsignor Sorrentino firma l’appello per la pace

Pubblicato il 24 Febbraio 2022 16:14 - Modificato il 5 Settembre 2023 11:15

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“La comunità cittadina e la comunità ecclesiale di Assisi, custodi del messaggio di pace di San Francesco e Santa Chiara non possono restare in silenzio di fronte alla guerra che torna ad affacciarsi nel vecchio continente. A chi la sta fomentando e avviando, con conseguenze che possono essere terribili, gridiamo: in nome di Dio, dell’umanità e del buon senso, fermatevi!”. Inizia così l’appello che parte da Assisi ed arriva fino in Ucraina dove, nella mattinata di giovedì 24 febbraio, è scoppiata la guerra. Un confitto alle porte dell’Europa e che ha visto l’invasione ucraina da parte della Russia. A firmarlo sono stati il vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e Foligno, monsignor Domenico Sorrentino, insieme al sindaco di Assisi, Stefania Proietti. Ma il documento porta la firma anche di padre Marco Moroni, custode del Sacro Convento di Assisi, padre Francesco Piloni (ministro provinciale Umbria – Sardegna), don Tonio Dell’Olio (presidente commissione Spirito di Assisi), padre Matteo Siro (ministro della Provincia dei frati minori cappuccini del Centro Italia) e padre Paolo Benanti (ministro della Provincia di San Francesco d’Assisi del Terz’Ordine Regolare.). “Vogliamo farci voce innanzitutto delle vittime che la guerra non la scelgono ma la subiscono e vogliamo farci eco delle parole di Papa Francesco che, rivolgendosi ‘a tutti, credenti e non credenti’ – si legge nell’appello – ha richiamato l’insegnamento di Gesù ‘beati i costruttori di pace’ sottolineando ‘l’insensatezza diabolica della violenza’. Per questo chiediamo a tutte le forze in campo di rinunciare all’uso della forza e di ritornare al tavolo del dialogo e del negoziato, a ridare la parola alla diplomazia e alla politica che, per sua stessa natura, deve essere sempre al servizio del bene. Ci rivolgiamo – prosegue la lettera – all’Organizzazione delle Nazioni Unite che nasce proprio per ‘salvare le future generazioni dal flagello della guerra’ affinché torni a esercitare un ruolo centrale in questa crisi”. Da oggi, nelle sedi comunali di Assisi verrà esposta la bandiera della pace. Inoltre, l’amministrazione comunale chiederà alle scuole di portare, il 2 marzo, gli alunni a sostare in silenzio nella piazza del Comune per riflettere sul valore centrale della pace. Agli stessi giovani di Assisi, il Comune ha chiesto di preparare messaggi, anche sotto forma di disegni, che l’amministrazione recapiterà ai presidenti di Ucraina e Russia, oltre al segretario delle Nazioni Unite. “Un appello di pace – scrivono i firmatari del documento – che giunga dai più piccoli e che tocchi i cuori di chi ha nelle proprie mani le sorti del mondo”. Nel frattempo, la Diocesi ha invitato i fedeli alla preghiera costante, facendolo in modo speciale, con il coordinamento della Commissione Spirito di Assisi, sabato 26 febbraio alle 21, nella Basilica di Santa Maria degli Angeli con una veglia di preghiera, domenica 27 febbraio, giornata mensile di preghiera per la pace, con un’intenzione di preghiera in tutte le Sante Messe e specie nella messa presieduta dal vescovo a mezzogiorno nella Basilica di San Francesco”. Inoltre, il 2 marzo, giornata indicata dal Papa, con un avvicendamento nell’adorazione eucaristica nella Chiesa di Santa Maria sopra Minerva, nel cuore della città. “Ci facciamo interpreti del sentimento della comunità civile e religiosa di Assisi, per esprimere la ferma condanna della guerra e della violenza – conclude l’appello – di ogni forma di sopruso e di aggressione, e al contempo per gridare al mondo che la pace è possibile e che ciascuno di noi ha un ruolo e per questo nessuno deve rimanere indifferente! Francesco e Chiara ci insegnano a sognare l’impossibile e a sperare anche nelle situazioni più disperate. Da Assisi, città messaggio della pace e per la pace, chiediamo a tutti coloro che ne hanno il potere, di fermare ogni atto di violenza e di fare spazio alla diplomazia, al dialogo, alla speranza, alla pace”.

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