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Scarsità di personale e mezzi, l’affondo della Fit Cisl: “In Vus mancano relazioni industriali”

Pubblicato il 29 Settembre 2021 16:03 - Modificato il 5 Settembre 2023 11:48

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Mancanza di personale e di mezzi per lavorare. È l’ultima denuncia in ordine di tempo rispetto alla situazione che sta vivendo la Valle umbra servizi. A puntare il dito questa volta è la segreteria regionale Fit Cisl dell’Umbria, che interviene in difesa dei lavoratori, “troppo spesso presi di mira dall’opinione pubblica”. Ma non sembra essere questo l’unico problema che attanaglia la gestione della società partecipata dai 22 comuni della Valle umbra sud. La Cisl denuncia l’assenza “delle relazioni industriali”, soprattutto in un anno in cui i dipendenti dei servizi ambientali “hanno sostenuto uno sforzo encomiabile per sopperire a delle evidenti carenze che dipendono da scelte aziendali”. A testimoniarlo, per la Federazione italiana trasporti, “il continuo ricorso a straordinari e all’attuale livello di ore straordinarie accumulate. Nonostante ciò – rimarca la segreteria regionale – i dipendenti coinvolti, a sentir l’opinione pubblica, sono spesso nell’occhio del ciclone senza averne colpa”. Tutti motivi che inducono la Cisl a chiedere risposte per i lavoratori, avviando un tavolo di confronto sindacale nel rispetto di dipendenti e utenti. È per questo motivo che verrà chiesto al sindaco di Foligno, in qualità di socio di maggioranza di Vus, di intercedere con i vertici dell’azienda per avviare il dialogo con tutte le parti in gioco. Anche perché, come ricordato dalla Fit Cisl dell’Umbria, la gestione dei rifiuti è un tema delicato che rientra in una sfera ben più ampia. A partire da quella regionale, “che da anni – spiegano i sindacalisti – non dà risposte alle legittime richieste delle organizzazioni sindacali di categoria. L’impossibilità di avere una razionalizzazione degli impianti per il trattamento dei rifiuti ne è un esempio lampante. A peggiorare la situazione – proseguono dalla Fit Cisl – esiste la prevista introduzione per i primi mesi del 2022, dell’articolo 177 del codice degli appalti che come è ormai noto, con la sua applicazione obbligherà le aziende concessionarie ad esternalizzare l’80% di tutte le attività, anche nei casi in cui vengano svolte dal proprio personale con evidenti ripercussioni occupazionali. Per quanto ci riguarda – concludono dal sindacato riferendosi di nuovo a Vus – è proprio in tali circostanze che le relazioni vanno rafforzate e non azzerate”.

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