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Inclusione sociale e gruppi d’acquisto locali, a Trevi nascono i “Raccolti di comunità”

Pubblicato il 12 Ottobre 2020 16:16 - Modificato il 5 Settembre 2023 13:15

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Valorizzare e rendere più efficace il ruolo sociale dell’agricoltura e, allo stesso tempo, promuovere l’inserimento nel mercato del lavoro di soggetti svantaggiati mediante la creazione di reti tra comunità e aziende, tale da acquisire abilità e competenze. Questo è l’obiettivo del progetto “Raccolti di comunità”, presentato a Trevi alla presenza del sindaco Bernardino Sperandio, gli assessori ai servizi sociali di Trevi e di Foligno Stefania Moccoli e Agostino Cetorelli, il responsabile della Riabilitazione psichiatrica dell’azienda Usl Umbria 2, Raffaele Bottoloni, il presidente di Ariel Cooperativa Sociale – Orto Ariel – di Foligno, Fabrizio Dionigi, l’animatrice sociale della Cooperativa Ariel, Maria Rita Gentili e il project manager e l’agronomo di Raccolti di Comunità, Riccardo Fanò e Roberto Poletti. Numerose sono state le riflessioni riguardo al sostenimento delle produzioni agricole territoriali, volte a un consumo consapevole e responsabile dei prodotti agricoli, e alla facilitazione tra domanda e offerta di essi. In particolare, il presidente Dionigi ha posto l’accento sul concetto di comunità in senso ampio costituita da cittadini, imprese e istituzioni, tale da cambiare la visione d’approccio nei confronti delle persone con disabilità, sovente considerati destinatari passivi di interventi assistenziali. Al contrario, il progetto, di caratura regionale, mira alla scoperta delle abilità possedute dai soggetti in questione, tramite un percorso riabilitativo incentrato sull’agricoltura che, nel corso degli ultimi anni, ha acquisito un ruolo sempre crescente in difesa del territorio, tutela dei beni comuni e nella conservazione di relazioni sociali e legami solidali all’interno delle comunità. Un lavoro sinergico tra cooperative, oltre alla promotrice Ariel Cooperativa Sociale, come la Fattoria Sociale di Spoleto, La Rondine a Maccarello e L’albero di Zaccheo di Città di Castello e l’Oasi Agricola di Orvieto, volto alla convergenza di azioni terapeutiche, educative, ricreative, culturali e di inclusione sociale.

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