Un’assemblea decisamente partecipata. È quella andata in scena mercoledì sera a Foligno nei locali della parrocchia di San Paolo Apostolo di via del Roccolo. Alla riunione hanno partecipato un centinaio di persone, tra cui anche diversi consiglieri comunali e rappresentanti delle forze politiche cittadine. Al centro dell’incontro – organizzato dal Comitato contrario alla Variante intermedia sud – la realizzazione dell’arteria viaria che, secondo i suoi detrattori, “squarcerebbe” un intero territorio. Stavolta, agli “storici” rappresentanti del Comitato e agli abitanti delle frazioni da anni impegnati a portare avanti la battaglia, si sono aggiunti diversi volti nuovi. Sono quelli dei residenti di via Santo Pietro e delle zone limitrofe. In diversi hanno alzato la mano per chiedere delucidazioni rispetto all’opera. Quella Variante sud – o meglio, Intermedia – che, stando alle ultime notizie, ora vedrebbe anche uno studio tecnico di fattibilità. Ad illustrarlo era stato il dirigente ai lavori pubblici del Comune di Foligno, Francesco Maria Castellani, nel corso dell’ultimo incontro della Consulta per la mobilità sostenibile. Un progetto che, così come pensato, sembrerebbe ricalcare quello dell’“ecomostro 2008”, come definito dagli stessi esponenti del Comitato. In particolare, si tratterebbe di “una strada extraurbana calata in maniera forzata in luogo di un’opera urbana, come invece prevede il piano regolatore – ha detto nel corso dell’incontro Luigi Casini, portavoce del Comitato -. È un’opera forzatamente infilata in un contesto sbagliato e che arrecherebbe danni economici, sociali e all’ambiente”. Contestato, ad esempio, il possibile incremento delle polveri sottili nelle vicinanze dell’ospedale. Già, perché proprio nella zona tra la chiesa di San Paolo Apostolo (Fuksas) e il “San Giovanni Battista” è prevista la parte finale dell’Intermedia sud che, a detta del Comitato, “porterà anche a un incremento del traffico lungo la rotatoria dove confluisce la già importante viabilità della Paciana e di Bevagna”. Gli stessi esponenti chiedono di rispettare quanto previsto dal Prg ’97: “Non siamo il comitato del ‘no’ – dicono – e siamo sicuri che dal confronto può nascere qualcosa di buono. Ma, sin qui, il confronto non è stato adeguato”. La strada pensata da Comune e Quadrilatero, con numerose rotatorie e tratti rialzati di diversi metri, non favorirebbe nemmeno la mobilità “verde”, creando disagi alle attuali piste ciclo-pedonali. In più, “l’arteria sarà destinata anche al traffico pesante – dicono dal Comitato – dividendo e isolando le frazioni”. I cittadini chiedono a gran voce anche un tavolo tecnico, per definire una volta per tutte questioni che al momento non sembra siano state affrontate. È per questo motivo che viene chiesto, a Comune e Quadrilatero, di supportare un’opera dal costo di oltre 70 milioni con della documentazione tecnico-scientifica che giustifichi un’investimento di questa portata. Ai dubbi sull’effettiva utilità dell’Intermedia sud, gli abitanti aggiungono anche il rischio distruzione legato ad alcune zone agricole di pregio. A dirsi pronto a sostenere la “battaglia” del Comitato è anche Alessandro Petruzzi, presidente di Federconsumatori Perugia, che ha paventato l’ipotesi di ricorrere alla Corte dei Conti. “Dal Comune è stato detto che non ci sono i soldi per fare uno studio di fattibilità – ha detto Petruzzi -. Ma se non ci sono le risorse per questo, come possono esserci per costruire l’intera opera?”. Nel frattempo prosegue la raccolta firme da parte del Comitato. Nella serata di mercoledì in moltissimi coloro che hanno sottoscritto il documento. L’obiettivo degli organizzatori è quello di toccare quota mille: un traguardo non più così lontano.
L’incontro nella chiesa di San Paolo per la Variante intermedia Sud