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Tari, a Foligno aumento del 10%

Pubblicato il 25 Maggio 2022 05:54 - Modificato il 5 Settembre 2023 11:01

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L’aumento della Tari a Foligno arriverà. Di un possibile incremento alla tassa sui rifiuti se ne parlava in città già da diverse settimane ed erano in molti che lo davano praticamente per scontato. L’ultima parola, però, spettava all’amministrazione comunale. La stessa che, durante la prima commissione consiliare di martedì 24 maggio, ha di fatto ufficializzato i finora solo ipotizzati aumenti delle tariffe. Stando anche a quanto dichiarato dall’assessore al bilancio, Elisabetta Ugolinelli, l’aumento medio della Tari per il 2022 sarà del 10%. Il titolare del tesoro di palazzo Orfini Podestà ha quindi illustrato una serie di agevolazioni, rivolte alle utenze domestiche e non, che possano andare nella direzione di mitigare proprio l’aumento della tassa. E in questo senso, lo ricordiamo, anche il sindaco Stefano Zuccarini aveva recentemente spiegato come l’amministrazione abbia messo sul piatto 650mila euro per ridurre la Tari per cittadini ed imprese. In particolare, stando a quanto emerso in commissione, le attività economiche che nel 2022 sono obbligatoriamente dovute rimanere chiuse a causa della pandemia, potranno ottenere una riduzione massima del 100%. Per quelle invece che, seppur non dovendosi fermare, sono comunque state danneggiate economicamente, la riduzione massima tocca quota 50%. In questa fattispecie, si prenderanno in considerazione quelle utenze non domestiche, appunto, che hanno avuto un calo del fatturato nel 2021 del 20% rispetto al 2019. Per agevolazioni sulle utenze domestiche pesa invece l’Isee. Per valori da zero a 3mila euro la riduzione massima sulla Tari arriverà al 90%, da 3mila a 5mila euro al 70% e da 5mila a 12mila euro al 50%. 

Fatto sta che, di fronte alla notizia dei rincari, i commissari delle forze di minoranza in consiglio comunale hanno non poco storto il naso. C’è chi come Elia Sigismondi del Pd ha invocato un cambio di passo del gestore, ossia Vus, sottolineando come sia tanta la sporcizia in giro per la città. Gli ha fatto eco su questo David Fantauzzi del Movimento 5 Stelle evidenziando come all’aumento delle tariffe corrisponda un servizio di igiene urbana tutt’altro che di qualità. Lo stesso pentastellato che ha posto anche l’accento sul problema delle utenze fantasma, prima che la dem Rita Barbetti parlasse, tra le atre cose, di raccolta differenziata in forte retrocessione in termini percentuali.

Presenti in commissione anche il direttore generale di Vus, Marco Ranieri, ed il dirigente Auri-amministrazione e regolazione tariffaria, Sandro Rossignoli, che hanno offerto un loro commento sull’aumento delle tariffe Tari. Tra i fattori collegati al rincaro, proprio Rossignoli ha evidenziato il deficit impiantistico della Valle umbra sud, che costringe Vus a far smaltire i rifiuti in plessi regionali quali Orvieto e Magione. Inevitabile, così come sottolineato dal diggì Ranieri, l’aumento dei costi in questo senso. Altro elemento che, a sentire Vus, ha influito sull’incremento dei costi è il passaggio al modello organizzativo della raccolta porta a porta con i conseguenti aumenti delle spese su carburanti e manutenzione mezzi. La partecipata ha comunque ribadito in commissione che sta continuando a lavorare per un cambiamento in meglio del servizio.

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