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“Trenta ore per la vita”, con un semplice gesto si aiutano le mamme con sclerosi multipla

Pubblicato il 5 Novembre 2020 18:39 - Modificato il 5 Settembre 2023 13:09

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Donare un aiuto concreto è possibile anche da casa. Dal 1° al 15 novembre torna “Trenta ore per la vita” nella programmazione di Rai, La7 e Sky, con l’obiettivo di raccogliere fondi tramite il numero solidale 45580 ed estendere, così, la rete di assistenza a donne e madri malate di sclerosi multipla fino a ottanta città italiane. “I bambini sono i primi a risentire della malattia della mamma”, dichiara la testimone dell’iniziativa e socio fondatore, Lorella Cuccarini, “sviluppando – prosegue – stati di disagio talvolta gravi che, a loro volta, richiederebbero un sostegno che la mamma, da sola, non può dare. Grazie al progetto di Trenta ore per la vita, tutti insieme potremo migliorare la loro vita e quella dei loro figli in 80 città italiane”. Normalmente, l’aiuto principale sul quale possono contare le donne con sclerosi multipla è quello dei familiari, rappresentando nel 71,6% dei casi l’unico supporto a loro disposizione. Tuttavia, molte volte non è sufficiente e, negli ultimi mesi, a causa dell’emergenza sanitaria, la situazione di queste madri e dei loro figli è andata ad aggravarsi. La task force benefica di “Trenta ore per la vita” e AISM è dunque pronta a intervenire grazie al progetto “Sclerosi multipla: giovani mamme e bambini”, agevolando ogni donna con sclerosi multipla in tutte le azioni quotidiane, garantendo sostegno psicologico e un ausilio personalizzato per ciascuna, laddove la rete dei servizi sociali e sanitari sia carente. L’assistenza è operativa in cinquanta città italiane con una équipe, composta da psicologi, consulenti legali, volontari e operatori professionali. Si stima che, tra il 2019 e il 2020, siano state gestite dalla sola linea di supporto online 648 richieste da parte di donne sotto ai quarant’anni. E numerosi continuano ad essere i casi presi in carico dalle sezioni di AISM su tutto il territorio nazionale: durante il lock-down la rete d’aiuto ha garantito costantemente consulenza psicologica e, nei casi più gravi, la consegna a domicilio dei farmaci necessari. Con l’estensione del programma di protezione a ottanta città, verranno garantiti ai soggetti richiedenti: supporto psicologico per donne e bambini, sostegno nelle attività quotidiane domiciliari, consulenza e orientamento professionale, informazione, formazione sulla gestione della malattia e confronto e condivisione alla pari. 12mila donne e 10mila persone indirette, quali i familiari, potrebbero beneficiare del programma di protezione: dal 1° al 15 novembre è possibile donare 2 euro tramite sms oppure 5/10 con chiamata da rete fissa. Per ulteriori informazioni, si rimanda al sito www.trentaore.org.

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