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Covid, il Tar respinge la sospensiva sull’ospedale di Spoleto. Tesei: “No alle polemiche”

Pubblicato il 27 Ottobre 2020 17:29 - Modificato il 5 Settembre 2023 13:11

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Il Tar ha bocciato il ricorso del Comune di Spoleto in merito alla trasformazione del nosocomio cittadino in “Covid Hospital”. Rigettata dunque la richiesta di sospensiva presentata nella giornata di lunedì dal sindaco spoletino, Umberto de Augustinis. Ma nella città del Festival continua la protesta. Protesta che nella mattinata di martedì si è spostata a Perugia, di fronte alla sede della Regione. Alcuni cittadini, insieme al City Forum e allo stesso sindaco, hanno fatto sentire la loro voce in piazza Italia, negli stessi momenti in cui andava in scena il consiglio regionale. Un’assemblea che ha visto al centro del dibattito, nemmeno a dirlo, l’emergenza Coronavirus in Umbria. La delegazione spoletina continua a criticarela scelta di “trasformare l’ospedale interamente Covid – scrivono dalla Regione – perché comporta lo smantellamento del pronto soccorso e il blocco delle chirurgie, con grave danno per i malati non covid che, pur provenienti da zone già disagiate e complesse per altri motivi, come la Valnerina, dovranno recarsi in altri nosocomi con ulteriori allungamenti nei tempi, talvolta decisivi per la salvezza o la guarigione dei malati”. Venendo alla situazione generale in regione, la governatrice Donatella Tesei ha sottolineato come l’Umbria sia “tra le prime 4 in Italia per numero di tamponi in proporzione agli abitanti”. In accordo con l’Università, verrà ampliato il sistema di tracciamento, con 150 nuovi tracciatori.

TERAPIE INTENSIVE – Rispetto alle terapie intensive, Donatella Tesei ha sottolinato come “appena arrivati al governo della Regione abbiamo trovato 59 terapie intensive più 10 posti in sala operatoria. In quella fase – spiega la presidente umbra – è stato fatto un miracolo: 124 posti di terapia intensiva, di cui utilizzati al massimo 104. A maggio, con la fase 1 attenuata, abbiamo ridotto i posti di terapia intensiva per il covid, mantenendone 77. Appena ripreso il virus, in maniera furiosa, abbiamo ripreso il riallestimento, come tutti gli altri. Oggi abbiamo 97 posti, numero che cresce, con 23 oggi ancora liberi, e arriveremo a 124. Stiamo seguendo questi allestimenti modulari predisposti. Non è il momento delle polemiche”. “E’ il tempo della responsabilità – ha detto invece Fabio Paparelli, portavoce dell’opposizione, che ha poi lanciato alcune proposte -. Assunzioni a tempo, a chiamata in base ai profili presentati, per soli titoli, come hanno fatto in Toscana, convenzioni con le associazioni socio-assistenziali per il potenziamento dei numeri verdi e dei triage e dei trasporti sanitari; monitoraggio costante all’interno delle Rsa; integrazione tra tutte le Usca e le Aft in modo da garantire maggiore presenza degli infermieri per i servizi a domicilio”. Tra le altre proposte, quelle di richiamare in servizio infermieri e medici in pensione.

I SINDACATI – Nel frattempo è saltato l’incontro previsto per oggi tra l’assessore regionale alla Sanità, Luca Coletto, e i sindacati. A renderlo noto le stesse sigle sindacali, che hanno annunciato per mercoledì mattina un presidio. “Riteniamo che in questo momento le lavoratrici e i lavoratori della sanità umbra dovrebbero essere la priorità per l’assessore – scrivono in una nota congiunta Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl dell’Umbria – e per questo consideriamo estremamente grave il rinvio, anche perché, visti i tassi di crescita dell’infezione e la saturazione dei posti letto”.

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