Dopo il picco di giovedì 15 ottobre, quando i contagi da Coronavirus hanno toccato quota 263, in Umbria si registra un lieve calo dei nuovi positivi. La dashboard elaborata dalla Regione nella mattinata di venerdì 16 ottobre parla infatti di 198 casi in più, ossia 65 in meno rispetto al precedente bollettino. In totale, dunque, 1.966 persone attualmente positive e 4.210 casi complessivi.
Il dato maggiore è quello fatto registrare da Perugia. Per il capoluogo umbro 76 casi di Covid-19 in più in 24 ore. Netto il distacco con le altre città del Cuore verde d’Italia. A seguire, infatti, c’è Terni con 15 casi e Foligno con 12. Nella città della Quintana si contano, quindi, 77 persone attualmente positive al virus. A due cifre anche i contagi a Corciano, dove ne sono stati riscontrati 11, così come sono 13 i soggetti residenti fuori regione risultati positivi. Analizzando la situazione nella Valle Umbra Sud, da segnalare anche i 4 contagi di Spoleto, i 3 di Bevagna ed un caso in più per Montefalco e Spello. Ritorno del virus, poi, a Pietralunga, con un nuovo positivo. Nel complesso i Comuni umbri interessati dall’ultima ondata sono 31 su 92.
Salgono i contagi, ma salgono anche i guariti: 54 in più tra giovedì e venerdì. Tra questi, i 19 registrati a Perugia, i 5 di Spoleto e i 3 di Foligno. Un guarito anche per Bevagna, Nocera Umbra e Trevi. In salita, però, anche i ricoveri. In 24 ore se ne contano altre quattro per un totale di 90. Trentacinque i pazienti al Santa Maria della Misericordia di Perugia, 31 al Santa Maria di Terni, 14 all’ospedale di Città di Castello e 10 al San Giovanni Battista di Foligno. Quindici le persone in terapia intensiva, tre in più dell’ultimo bollettino. Di queste, 9 a Terni e 6 a Perugia. In isolamento risultano 231 persone in più per un totale di 4.303. Mentre i tamponi processati nelle ultime 24 ore sono stati 2.961. Nel complesso 243.365. Intanto l’Istituto superiore di sanità ha riscontrato in Umbria un indice Rt pari a 1,4 contro una media nazionale di 1,17. Inoltre, secondo l’ultimo report del ministero della Salute e dell’Iss, l’Umbria è tra le 10 regioni italiane che nel prossimo mese rischia di vedere occupato oltre il 30% delle proprie terapie intensive.