Un ulivo per guardare con ottimismo al futuro. A piantarlo sono stati gli ex alunni dell’Istituto tecnico economico “Scarpellini” di Foligno, che hanno voluto lanciare un messaggio di speranza rispetto all’attuale fase pandemica e al lockdown degli scorsi mesi. Proprio il blocco delle attività, lo scorso marzo, aveva rovinato i piani di coloro che oramai non frequentano più la scuola di via Ciro Menotti. Un brusco addio quello degli ex studenti del quinto, che dopo un’inedita sessione d’esame non hanno potuto salutare lo “Scarpellini” come volevano. Tra loro ci sono anche quei ragazzi che vestivano i panni di rappresentanti d’istituto e che, all’inizio dello scorso anno scolastico, avevano raccolto dei soldi per realizzare alcune iniziative. Il Coronavirus gli ha rovinato i piani, ma non ha fatto i conti con la loro caparbietà. I soldi sono infatti stati “dirottati” verso uno scopo quantomai nobile. Sabato mattina Gabriele Antonelli, Matteo Cellini, Riccardo Melchiorri e Filippo Properzi, in rappresentanza di tutti gli ex alunni, hanno deciso di donare allo “Scarpellini” una pianta d’ulivo come simbolo di speranza. La messa a dimora si è svolta nel corso di una cerimonia durante la quale la pianta è stata benedetta dai frati minori conventuali di Foligno di San Francesco. Con gli ex rappresentanti d’istituto anche la preside Federica Ferretti, il vicepreside Fausto Rapaccini, l’assessore alla Scuola del Comune di Foligno Paola De Bonis e il presidente del consiglio comunale, Lorenzo Schiarea. L’ulivo, simbolo di pace e speranza, ora fa bella mostra di sé nello spazio verde della scuola. “Il Covid ci ha privato di tutte quelle cose che ci sembravano banali – raccontano in coro gli ex rappresentanti d’istituto -, ma che dopo il lockdown abbiamo imparato ad apprezzare, non reputandole più scontate”. La pianta è accompagnata da una targa che riporta la scritta “E’ dal dolore che si può ricominciare”. Una frase firmata “Playlist”, nome della lista dei rappresentanti d’istituto dello scorso anno scolastico. Il bel gesto di speranza lascerà un ricordo indelebile allo “Scarpellini”, unendo con un filo invisibile vecchi e nuovi studenti.