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Foligno, il lockdown non ferma la violenza sulle donne. A breve un nuovo Cav

Pubblicato il 21 Luglio 2020 15:59 - Modificato il 5 Settembre 2023 13:32

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Il lockdown non ha fermato la violenza di genere. A dirlo sono i numeri dello sportello antiviolenza di Foligno, che anche in questi ultimi mesi ha registrato nuovi casi di maltrattamenti e vessazioni nei confronti delle donne. Nello specifico sono cinque in più, da inizio aprile a fine giugno, le donne che si sono rivolte al servizio che vede in una stanza dell’ospedale “San Giovanni Battista” la sua sede cittadina. Una sede che durante il lockdown e nel periodo seguente è dovuta rimanere chiusa, con il lavoro delle operatrici che è proseguito prima a distanza, per poi svolgersi in presenza a Perugia e all’interno degli uffici dei servizi sociali di Foligno. Ora il Comune ha deciso di potenziare il servizio, trasformando lo sportello in un vero e proprio Cav, ovvero Centro antiviolenza non residenziale. “Anche durante il periodo di quarantena – spiega l’assessore alle politiche di genere, Paola De Bonis – le operatrici sono state sempre presenti ed hanno svolto un prezioso lavoro. Ora abbiamo individuato la sede per il Centro antiviolenza, mancano solamente poche firme e poi potremo sottoscrivere l’accordo di collaborazione tra enti e forze dell’ordine. Il Centro sarà aperto cinque giorni a settimana, anche nei festivi. In questa maniera – prosegue l’assessore – speriamo di dare un contributo ancora più significativo alle donne che stanno subendo situazioni di violenza. La sede scelta – conclude – è in via dei Molini”. Una zona centrale ma un po’ defilata rispetto al cuore della città. Inoltre, la struttura si trova a pochi passi dal commissariato di polizia e dalla caserma dei carabinieri. Il progetto vede un co-finanziamento della Regione Umbria con un importo complessivo di 18mila euro, ai quali si aggiungono i 4.500 che stanzierà il Comune di Foligno. Il Centro permetterà di costituire una rete antiviolenza con i comuni limitrofi, creando una integrazione tra le politiche di genere dei vari enti. Nei primi sei mesi del 2020 sono in totale 17 le donne che si sono rivolte allo sportello antiviolenza di Foligno, per un totale di 58 colloqui calendarizzati da gennaio a marzo. Poi, in questi ultimi tre mesi i colloqui sono stati in totale 22. 

ALTRE INIZIATIVE – Nell’ultimo anno sono diverse le iniziative portate avanti dall’assessore Paola De Bonis, attraverso le deleghe di cui è titolare. Rispetto alle politiche giovanili, è stato portato avanti un laboratorio sugli stereotipi di genere (“Rompiamo le righe”), così come varie iniziative rispetto alla dispersione scolastica in entrata ed in uscita. Per il futuro sarà proprio la dispersione scolastica una delle questioni dove battere di più, anche attraverso la collaborazione con il Centro studi. Per i servizi educativi, il Comune ha messo in piedi una piattaforma a sostegno delle genitorialità, risultata molto utile soprattutto nel periodo di lockdown, così come il progetto “Nonni siamo con voi” ed i “Diari di quarantena”. Sul fronte dei centri estivi, oltre a quelli programmati con la cooperazione degli assessori Cesaro, Cetorelli e Barili, è stato recepito e messo in pratica il progetto proposto dal gruppo “Infanzia e adolescenza Foligno” coordinato dalla pediatra Mariolina Frigeri che ha permesso la realizzazione di centri estivi per bambini con difficoltà economiche e per quelli con spettro autistico. Proseguirà anche in futuro il corso di disostruzione pediatrica (da ottobre a dicembre), così come l’iniziativa “Ti leggo una storia di martedì”. Importantissima la rimodulazione dei contratti con le cooperative. Dopo un sondaggio con le famiglie, si è voluto intervenire nei confronti dei bambini isolati ed emarginati, con un intervento di circa 90mila euro che ha permesso di aumentare il sostegno ai più piccoli con 420 ore di interventi fino al 14 agosto.

Fabio Luccioli
Fabio Luccioli
Direttore di Radio Gente Umbra e Gazzetta di Foligno

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