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Spoleto, il comitato dei cittadini sui palazzi della Posterna: “Avevamo ragione noi”

Pubblicato il 23 Luglio 2014 15:23 - Modificato il 6 Settembre 2023 02:58

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«Sui palazzi della Posterna avevamo ragione noi». A gioire, seppur con un certo rammarico, è il coordinamento di associazioni capeggiato da Legambiente che dal 2007 si sono battute inutilmente contro la realizzazione dei volumi a ridosso della mura urbiche della città ducale. Ed ora, alla luce della condanna per abuso edilizio emessa della Corte d’Appello di Firenze a carico dei sei imputati, e in particolare, in virtù della demolizione ordinata dai giudici di tutti i volumi edificati, le associazioni con una nota tornano a parlare a gran voce. Stando ai fatti, per la seconda volta durante il lungo iter processuale, la Magistratura ha confermato le ragioni del coordinamento dei cittadini e delle associazioni della città di Spoleto che si sono battute per il riconoscimento dell’illegalità dei palazzi della Posterna. “Ci auguriamo – spiegano alcuni dei protagonisti di quella lunga battaglia, accusati anche di limitare lo sviluppo ed il progresso della città – che questa decisione storica sia non solo utile a ripristinare l’aspetto precedente di una pregiata zona del centro storico cittadino, ma che possa essere una lezione per la città intera, poiché – spiegano i cittadini – il consumo di suolo, la pianificazione che mortifica l’ambiente, le risorse naturali, il patrimonio storico e culturale non possono essere alla base della rinascita di un luogo e di una città. Ciò che rimane “è il rammarico – si legge nella nota – poichè l’appello alla immediata interruzione dei lavori che era presente nell’esposto che inviammo alla Procura, al Ministero ed alla Sovrintendenza non sia stato ascoltato. Se qualcuno si fosse preso la briga di verificare meglio e in modo più approfondito ci saremmo risparmiati soldi della comunità, tempo e non ci troveremmo con un edificio abusivo in pieno centro storico. Sicuramente ora – concludono i cittadini – nonostante una inequivocabile sentenza, con un palazzo ultimato ed utilizzato, l’abbattimento ed il ripristino dei luoghi sarà oggettivamente molto più complicato”.

 

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