Sollecitano un confronto in tempi stretti i gestori dei locali di Foligno aderenti al Consorzio InCentro. L’incontro che si sarebbe dovuto tenere questa settimana, infatti, è saltato e l’auspicio è che le parti possano tornare ad incontrarsi la prossima settimana.
“Ci stiamo avvicinando alla riapertura senza un confronto fattivo con l’amministrazione comunale – commenta il segretario del Consorzio cittadino, Giorgio Papandrea -. Non possiamo perdere altro tempo, per questo chiediamo un confronto nel più breve tempo possibile con il sindaco e l’intera giunta. Intanto abbiamo messo a punto una serie di proposte operative e pratiche che, a nostro modo di vedere – ha spiegato Papandrea – non richiedono impegni e investimenti faraonici”.
Pur riconoscendo l’impegno del Comune da un punto di vista tecnico, i titolari di bar e ristoranti chiedono un gioco di squadra. “Se dovesse arrivare l’ok alla riapertura – ha proseguito il segretario del Consorzio InCentro – ci ritroveremmo ad operare senza regole di convivenza. Non dobbiamo dimenticare che siamo ancora in emergenza e che in centro storico convivono interessi diversi tra esercenti, residenti, lavoratori e utenti. Non possiamo affidarci solo al buonsenso, ma servono direttive precise su come operare per vivere il centro in sicurezza e tranquillità”.
Da qui, dunque, l’esigenza di avanzare tutta una serie di proposte al Comune, a partire dall’ampliamento dell’area pedonale in via sperimentale e fino al termine dell’emergenza sanitaria, almeno per l’intera stagione estiva e poi per quella autunnale. E, di conseguenza, una riorganizzazione della viabilità, garantendo l’accesso del traffico ai parcheggi che si trovano a ridosso del centro storico. “Il che influirebbe – spiegano – anche sulla qualità dell’aria”.
E ancora, il monitoraggio degli accessi pedonali con la verifica del corretto utilizzo dei dispositivi di protezione, il controllo della temperatura e della fruizione di informazioni sul corretto utilizzo del territorio. In quest’ottica chiesta la riattivazione ed il potenziamento di servizi igienici pubblici, anche a pagamento, da aggiungersi a quelli delle attività di somministrazione.
In chiusura, lo stanziamento di fondi per la promozione del centro storico e l’attivazione di un confronto sul continuo monitoraggio dei picchi di frequenza degli avventori in genere, e delle domanda aggregata, al fine di evitare sottoaffollamento o sovraffollamento.