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Liliana Segre cittadina onoraria di Foligno, presentata la mozione

Pubblicato il 22 Gennaio 2020 17:58 - Modificato il 5 Settembre 2023 14:10

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Conferire la cittadinanza onoraria alla senatrice a vita Liliana Segre, per il suo impegno culturale e sociale, per la sua storia personale emblematica” e “per ribadire che Foligno, tappa importante della vita di San Francesco, è città di pace e di accoglienza”. Nel giorno in cui la senatrice a vita annuncia che ad aprile presiederà – ad Arezzo – alla sua ultima conferenza nelle scuole, dalla città della Quintana arriva la proposta di conferirle la cittadinanza da parte dei gruppi consiliari di Pd, Patto x Foligno e Foligno 20/30. Nel motivare la richiesta di cittadinanza onoraria, nella mozione si sottolinea che “Liliana, come molti sopravvissuti ai campi di concentramento, ha portato la sua testimonianza nelle scuole e nella società civile, e nel gennaio 2018 è stata nominata senatrice a vita dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. In seguito a ciò e alla decisione di istituire una commissione ‘Segre’, per il contrasto all’intolleranza, al razzismo, all’antisemitismo e all’istigazione all’odio e alla violenza, la senatrice è stata fatta oggetto di insulti e minacce”. Nella mozione si rileva che “la mamma di Liliana Segre, morta quando lei aveva un anno, si chiamava Lucia Foligno. E’ documentato che a Foligno era presente una comunità di ebrei, il cui quartiere era compreso tra Corso Cavour, Via Garibaldi e via Umberto I. Nel 1569, Pio V ordinò che tutti gli ebrei uscissero dallo Stato Pontificio, fatta eccezione per il ghetto di Roma e di Ancona. E’ altresì attestato che gli ebrei assumessero spesso il cognome dalla città che li ospitava. Si può ragionevolmente ipotizzare che gli antenati della senatrice Segre abbiano dimorato a Foligno”. Si afferma inoltre che “molti Comuni italiani ed anche umbri hanno conferito la cittadinanza onoraria a Liliana Segre, al fine di riaffermare il netto ripudio delle leggi razziali, di condannare ogni forma di totalitarismo e di discriminazione. E’ doveroso che anche la città di Foligno conferisca – senza distinzione di colori politici – la cittadinanza onoraria alla senatrice. Tale atto, oltre a riaffermare la condanna di ogni regime liberticida, di ogni discriminazione, va a sanare, in qualche modo, una ferita che dura dal 1569, e faccia sentire il sostegno della nostra città e la condanna delle minacce ed intimidazioni di cui la senatrice è stata fatta oggetto”. In seguito all’emanazione delle leggi razziali in Italia nel 1938, Liliana Segre, nel 1944, a soli tredici anni, fu deportata nel campo di concentramento di Auschwitz Birkenau in Polonia, insieme al padre. Furono deportati anche i nonni paterni, riuscì a sopravvivere solo lei. Dei 776 bambini italiani deportati ad Auschwitz, sopravvissero solo in 25, tra cui Liliana Segre.

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