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Degrado, rifiuti e ratti: a Foligno è emergenza tra via Pignattara e via Aquila Nera

Pubblicato il 26 Novembre 2019 13:46 - Modificato il 5 Settembre 2023 14:20

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Degrado, rifiuti, colombi che stazionano e nidificano su palazzi abbandonati, insetti e ratti. Accade in pieno centro storico a Foligno, in via Pignattara, all’angolo con via Aquila Nera. Pochi metri di strada sbarrati da assi di legno, dietro le quali però si nasconde un mondo di sporcizia ed incuria.

Una situazione insostenibile portata all’attenzione dell’amministrazione comunale lo scorso 31 maggio, segnalando la presenza nel cuore della città della Quintana di immobili in un completo stato di abbandono tale da determinare gravi situazioni igienico-sanitarie e il pericolo di crolli. Tanto è bastato perché intervenisse l’Area governo del territorio con un sopralluogo che porta la data dell’11 giugno e, a seguito del quale, era stato richiesto l’intervento del Dipartimento di prevenzione dell’Usl Umbria 2. Un secondo sopralluogo, dunque, per verificare l’effettiva esistenza di problemi igienico-sanitari, oggi accertati anche da un’apposita relazione a corredo di un ancor più impattante servizio fotografico.

Insomma, una situazione di degrado ed incuria più che certificata e rispetto alla quale il Comune di Foligno è passato dalle parole ai fatti. Come? Avviando un procedimento amministrativo con tanto di richiesta ai proprietari degli immobili abbandonati ad intervenire quanto prima per garantire il decoro dell’area ma anche la tutela degli altri residenti. Un procedimento che aveva preso il via lo scorso mese di agosto, ma che non ha ancora trovato adempimento.

Oltrepassata la soglia dei sessanta giorni concessi, dunque, l’Ente di Palazzo Orfini Podestà torna ora all’attacco. Il termine fissato per dare attuazione a quanto richiesto ai proprietari degli immobili in disuso è di trenta giorni, oltrepassati i quali si procederà penalmente. Ma non solo. A carico dei cittadini inadempienti anche una sanzione amministrativa pecuniaria che potrebbe arrivare a 500 euro e il recupero delle spese dopo l’esecuzione d’ufficio degli interventi necessari a ripristinare lo stato dei luoghi.

Così, cioè, com’erano prima di essere scelti come residenza da colombi, ratti ed insetti.

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