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Una folignate come ministro? Marina Sereni: “Si sta ancora lavorando sul programma”

Pubblicato il 30 Agosto 2019 16:03 - Modificato il 5 Settembre 2023 14:38

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Ci sarebbe anche il nome di Marina Sereni nella rosa di ministri che il Partito Democratico del segretario Nicola Zingaretti intende sottoporre all’attenzione del premier incaricato Giuseppe Conte in vista della formazione del nuovo Governo giallo-rosso. Vicepresidente della Camera dei deputati fino a marzo 2018, la folignate Marina Sereni aveva scelto di non ricandidarsi alle ultime politiche, quelle cioè che avevano visto trionfare Movimento 5 Stelle e Lega. Ora, però, potrebbe tornare in campo. Il suo nome, così come quello di altri esponenti dem, sta infatti circolando con insistenza nelle ultime ore.

Secondo quanto emerso dalle colonne del Corriere della Sera l’ex vicepresidente del Pd sarebbe in lizza per gli esteri insieme al collega di partito Enzo Amendola, anche se da altre parti arriva la voce di un suo possibile incarico al Ministero dell’istruzione, università e ricerca. Dal canto suo, l’esponente dem non si sbilancia. “Si sta ancora lavorando per l’accordo sul programma – ha spiegato alla redazione di rgunotizie.it – e non intendo rilasciare dichiarazioni”. Nessuna conferma, dunque, ma neppure nessuna smentita.

Intanto, secondo i bene informati, al nome di Marina Sereni se ne andrebbe ad affiancare un altro di matrice umbra. È quello della giovane parlamentare Pd, di ispirazione renziana, Anna Ascani. Anche per lei si parlerebbe della possibilità di portare a casa un Ministero, nello specifico quello dei beni culturali. Se così fosse, il Cuore verde d’Italia sarebbe rappresentato da ben due esponenti, entrambe donne ed entrambe militanti nello stesso partito.

Non resta, quindi, che attendere per scoprire se effettivamente il loro nome comparirà nella lista messa nero su bianco dall’attuale segretario dem e che, come detto, andrà presentata a Giuseppe Conte che nei primi giorni della prossima settimana – si parla di martedì o mercoledì – potrebbe sciogliere la riserva, salendo al Colle con la lista dei ministri.

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