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Foligno, il M5S interroga l’amministrazione sul compost prodotto dal biodigestore

Pubblicato il 16 Agosto 2019 15:10 - Modificato il 5 Settembre 2023 14:41

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Il biodigestore di Casone finisce sotto i riflettori del Movimento 5 Stelle di Foligno. Dai consiglieri David Fantauzzi e Rosangela Marotta arriva, infatti, un’interrogazione in cui si chiedono chiarimenti sul funzionamento dell’impianto inaugurato un anno fa nella periferia folignate. Il documento prende le parti da una nota diramata dalla sezione perugina del Wwf, che denunciava la produzione di compost non conforme, così come emerso dalle analisi effettuate dall’Arpa, procedendo con un atto di diffida.

Ed è proprio su questo fronte che il gruppo consiliare di opposizione chiede che venga fatta luce. E lo fa rivolgendosi all’attuale amministrazione comunale, affinchè si faccia da portavoce con i vertici di Asja Ambiente, gestore dell’impianto, e con la Valle Umbra Servizi che si occupa del servizio di raccolta dei rifiuti che vengono poi conferiti a Casone. L’obiettivo è quello di chiarire, in primis, le criticità e le non conformità rilevate dall’Agenzia regionale di protezione ambientale sul compost prodotto, ma anche di conoscere le quantità prodotte e quelle stoccate, quelle cedute e quelle residue, dove sono state smaltite e se la cessione del compost sia avvenuta a titolo gratuito, come stabilito in fase di contratto.

Per i pentastellati, però, è anche necessario che si dica se il sindaco fosse a conoscenza delle rilevazioni dell’Arpa, quando il biodigestore ha iniziato il suo ciclo di lavorazione dell’organico. Ed ancora la produzione media mensile e le tonnellate di rifiuto organico che la Valle Umbra Servizi ha conferito, rendendo note anche le quantità rifiutate dallo stabilimento perchè troppo sporche per essere lavorate. Tra gli interrogativi per i quali si chiedono risposte anche le difformità segnalate e le eventuali sanzioni che Arpa ha elevato alla Valle Umbra Servizi sia nella gestione dell’impianto di trattamento dei rifiuti sia nel depuratore comunale, sia in tutti gli altri depuratori gestiti e manutentati dall’azienda presieduta da Lamberto Dolci. Infine l’ammontare degli esborsi pagati da Vus negli ultimi cinque anni e se lo spargimento del compost come fertilizzante abbia interessato solo i terreni agricoli del Folignate o anche dei Comuni limitrofi.

Intanto sui social scoppia la polemica. Da qualche giorno, infatti, diversi cittadini lamentano la presenza di odori nauseabondi provenienti dall’impianto di Casone. Denuncia che è stata raccolta dai 5 Stelle, pronti a chiederne conto in consiglio comunale non appena l’interrogazione verrà calendarizzata tra gli ordini del giorno della massima assise cittadina.

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