Il rullo dei tamburi della Quintanella, i sorrisi dei fedeli e la festa di un intero paese. C’è tutto questo e tanto altro nella riapertura della chiesa di San Giovanni Battista, la basilica della frazione di San Giovanni Profiamma che è tornata a spalancare le sue porte a due anni e mezzo dal sisma del 2016. Conclusi i lavori di ristrutturazione, che hanno permesso di sistemare i danni causati dal terremoto del Centro Italia, quella che un tempo fu una basilica paleocristiana poi ricostruita intorno al 1230, tornerà a scandire il tempo e la vita della frazione folignate. Il primo maggio di quest’anno rimarrà sicuramente impresso nelle menti dei fedeli di San Giovanni Profiamma, che non sono voluti mancare alla messa delle 11 celebrata dal vescovo Gualtiero Sigismondi. La celebrazione eucaristica ha fatto da spartiacque tra la fine del cantiere della ristrutturazione e la riapertura della struttura, tra le più belle e suggestive della Diocesi. E proprio il mese di maggio sembra essere il mese giusto a Foligno per la riapertura dei luoghi di culto. Solamente lo scorso anno toccò alla chiesa della Madonna delle Grazie, così come a quella della piccola frazione di Popola. Quest’anno, oltre alla chiesa di San Giovanni Battista di San Giovanni Profiamma, maggio dovrebbe essere il mese buono per spalancare di nuovo le porte della chiesa di Sant’Egidio a Borroni. IL VESCOVO A SAN GIOVANNI PROFIAMMA – “C’è grande commozione nel varcare questa chiesa dopo un lungo periodo di inattività – ha detto il vescovo Sigismondi ai fedeli -. Noi siamo le pietre vive della Chiesa che si raccolgono in questa bellissima casa. A che serve – si è poi domandato il presule – riaprire questa casa se la cripta della nostra coscienza non è illuminata? E’ sulla cripta della nostra coscienza che si erge la basilica della nostra vita umana e spirituale. Per rafforzare la cripta non bastano le infiltrazioni di cemento, ci vogliono i pali di una fede salda”. La riapertura della di quella che un tempo fu la sede della Diocesi ha riempito di gioia il cuore dei fedeli, così come quello del Pastore di Foligno: “Sono felicissimo che questo mese di maggio sia iniziato con la riapertura di questa chiesa. Questo è un mese – ha commentato monsignor Sigismondi – che prima di finire vedrà anche la riapertura di un’altra chiesa, quella di Borroni. La ricostruzione è partita dalle periferie e speriamo che presto arrivi nella Cattedrale. Ora che qui il cantiere della ricostruzione è chiuso – conclude – dobbiamo continuare a tenere aperto quello della conversione spirituale e pastorale, per far sì che questa casa rimanga sempre attiva”.
Ha collaborato Alessio Vissani